Come rispondere a un sostenitore di Putin durante il cenone di Capodanno

Franco Fogli

Dicembre 31, 2025

Franz Gustincich, autore del libro “Fatti travagliati”, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Adnkronos, approfondendo i temi trattati nel suo lavoro e la sua recente uscita dalla rivista “Limes”. Gustincich ha condiviso la sua frustrazione per il comportamento di Lucio Caracciolo, fondatore e direttore della rivista, che ha smesso di rispondergli riguardo a proposte di articoli sull‘Ucraina. “Le mie idee non venivano nemmeno considerate, ma semplicemente ignorate”, ha dichiarato.

Il libro, pubblicato da F&Co. edizioni, si propone di affrontare le conversazioni comuni che si svolgono durante le festività, quando, spesso, si sentono affermazioni distorte sulla situazione in Ucraina. Gustincich, fotoreporter e giornalista, ha creato un manuale che cerca di fare chiarezza nel mare di informazioni errate che circondano il conflitto, fornendo strumenti per rispondere a chi diffonde narrazioni fuorvianti.

Gustincich ha deciso di scrivere “Fatti travagliati” dopo aver trascorso mesi a confrontarsi con utenti sui social media, i quali condividevano slogan e mezze verità. Il libro si presenta come una guida per difendersi dalla disinformazione, sottolineando che la vera minaccia per le democrazie è rappresentata dalla disinformazione, non dalla propaganda in sé. “La propaganda è una forma di pubblicità”, ha affermato, precisando che la disinformazione è un’arma strategica usata dalla Russia.

Una guida per difendersi, non per convincere

Gustincich chiarisce che il suo intento non è quello di attaccare le persone, ma piuttosto i meccanismi della disinformazione. Non si rivolge al “disinformato”, ma al “disinformatore”, analizzando i sistemi politici e mediatici che rendono possibile la diffusione di informazioni errate. Il titolo del libro, “Fatti travagliati”, gioca sull’assonanza con il cognome di Marco Travaglio, una figura influente nel dibattito pubblico italiano, che secondo Gustincich ha contribuito a legittimare le posizioni russe.

Il volume offre un’analisi dettagliata della propaganda contemporanea, evidenziando come non si tratti più di bugie evidenti, ma di tecniche di saturazione informativa e storytelling ibrido. L’obiettivo di queste tecniche non è solo quello di convincere, ma di generare confusione e far sorgere dubbi. Gustincich mette in guardia su come questo tipo di disinformazione possa minare la fiducia nelle istituzioni democratiche, rendendo le società vulnerabili.

I professionisti della narrazione

Una sezione significativa del libro è dedicata all’analisi di figure pubbliche italiane che giocano un ruolo chiave nel dibattito. Gustincich esamina il loro stile comunicativo per rivelare i meccanismi retorici utilizzati, come l’accumulo di dati non verificabili e la costruzione di nemici. Non si tratta di un attacco personale, ma di un’analisi critica del discorso pubblico.

Il libro non si limita a condannare, ma educa il lettore a riconoscere la disinformazione. Gustincich propone un concetto di “democrazia cognitiva”, in cui la libertà si misura non solo attraverso il diritto di parola, ma anche attraverso la capacità di discernere e verificare le informazioni. Solo con una competenza diffusa, la democrazia può rimanere solida e non vulnerabile agli attacchi della disinformazione.

Gli ucraini non esistono

Un capitolo particolarmente incisivo affronta la tesi sostenuta da Putin secondo cui gli ucraini non sarebbero un popolo reale, ma una creazione artificiale. Questa narrazione, presente anche nel dibattito pubblico occidentale, mira a negare all‘Ucraina la sua storia e identità. Gustincich ribadisce che, sebbene russi e ucraini condividano radici comuni, le loro traiettorie storiche si sono sviluppate in modi distinti.

Il capitolo smonta le semplificazioni della propaganda russa, dimostrando come la storia ucraina sia ricca di elementi che attestano la sua autonomia. Gustincich sottolinea che la narrazione russa serve a giustificare l’invasione, presentandola come una correzione storica piuttosto che una violazione del diritto internazionale.

Perché leggerlo (prima del prossimo pranzo di famiglia)

“Fatti travagliati” si presenta come un manuale di autodifesa civile, utile per chiunque desideri comprendere le dinamiche della disinformazione. Gustincich offre strumenti pratici per riconoscere la manipolazione, invitando i lettori a sviluppare un pensiero critico e una responsabilità individuale nel consumo delle informazioni. Questo libro rappresenta un’opportunità per riflettere su come le narrazioni influenzino il dibattito pubblico e per prepararsi a conversazioni più informate e consapevoli.

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