Uomo in rianimazione per esofago lacerato, esperto chiarisce: “Non sono le lenticchie”

Franco Fogli

Dicembre 30, 2025

Il 30 dicembre 2025, un uomo di 77 anni è stato ricoverato in rianimazione all’ospedale di Trento a causa di una grave lacerazione dell’esofago, un evento raro noto come sindrome di Boerhaave. Secondo il gastroenterologo Enrico Stefano Corazziari, già professore all’Università La Sapienza di Roma e primario al Policlinico Umberto I, l’incidente è stato causato da ripetuti e violenti conati di vomito, spesso associati a abbuffate e eccessivo consumo di alcol. Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Corazziari ha chiarito che la gravità della situazione non è attribuibile specificamente alle lenticchie, alimento consumato dall’anziano durante il suo ultimo pasto, ma piuttosto alla condizione medica scatenata dal vomito.

Il caso clinico di Trento

L’uomo, che ha subito un intervento chirurgico della durata di quattro ore per riparare la lesione esofagea, è stato portato in ospedale dopo un pasto abbondante consumato il giorno di Natale. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il cibo non è stato espulso correttamente, ma sarebbe penetrato nel torace, provocando una grave infezione e un rapido deterioramento delle sue condizioni. Al momento del ricovero, la diagnosi confermata è stata quella di sindrome di Boerhaave, una rottura spontanea e completa dell’esofago, un evento eccezionale e di altissimo rischio.

Corazziari ha sottolineato l’importanza di comprendere le circostanze esatte che hanno portato alla rottura dell’esofago. “È fondamentale identificare il punto preciso della lacerazione e verificare se il paziente avesse già delle condizioni preesistenti, come ernie o esofagite”, ha dichiarato. La sindrome di Boerhaave è una patologia rara, e non esistono dati precisi su quanti italiani ne siano affetti, poiché i pazienti tendono a recarsi direttamente al pronto soccorso in caso di emergenza.

Fattori di rischio e prevenzione

Il gastroenterologo ha evidenziato che le categorie più vulnerabili a questa condizione includono alcolisti, fumatori e pazienti con preesistenti malattie esofagee. La sindrome di Boerhaave è frequentemente innescata da episodi di vomito ripetuto e sforzi intensi. Corazziari ha ribadito che è essenziale prestare attenzione ai segnali del corpo e cercare assistenza medica in caso di sintomi allarmanti, come un forte dolore toracico o difficoltà a deglutire.

La prevenzione di tali eventi passa attraverso uno stile di vita sano, che include un consumo moderato di alcol e una dieta equilibrata. È cruciale che le persone a rischio siano consapevoli delle proprie condizioni e adottino misure per evitarne l’aggravamento. La sindrome di Boerhaave, sebbene rara, rappresenta una seria minaccia per la salute e richiede un intervento tempestivo e adeguato per garantire una prognosi favorevole.

×