Il 30 dicembre 2025, Valeria Petrolini, medico tossicologo del Centro antiveleni dell’Irccs Maugeri di Pavia e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di tossicologia (Sitox), ha rilasciato dichiarazioni in merito alla tragica vicenda occorsa a Pietracatella, in provincia di Campobasso. Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Petrolini ha messo in discussione l’ipotesi di contaminazione accidentale di alimenti con veleno per topi, evidenziando che tale scenario non risulta plausibile. La situazione ha coinvolto una famiglia locale, in particolare Gianni Di Vita, la cui madre e figlia sono decedute a causa di un’intossicazione alimentare avvenuta durante le festività natalizie.
Le indagini sulla tragedia di Pietracatella
Le autorità stanno attualmente indagando sulle cause dell’intossicazione che ha colpito la famiglia Di Vita. La Polizia ha avviato un’operazione di catalogazione e sequestro di tutti gli alimenti presenti nell’abitazione, tra cui cozze, vongole, seppie, baccalà e funghi champignon. Questi resti alimentari saranno analizzati per cercare di determinare se possano essere stati la fonte dell’avvelenamento. Inoltre, sono stati prelevati campioni di farina da un mulino di proprietà di Di Vita, dove a giugno era stata effettuata una disinfestazione con veleno per topi.
Le indagini sono in corso e la Procura sta valutando diverse ipotesi, che spaziano da cibi guasti a possibili contaminazioni da botulino. Petrolini ha escluso l’ipotesi di avvelenamento da botulino, spiegando che i sintomi di tale intossicazione si manifestano in modo diverso rispetto a quanto osservato nei due casi di morte. La tossicologa ha inoltre sottolineato l’importanza di eseguire accertamenti tossicologici forensi per identificare eventuali tossine nel sangue, nelle urine e nei tessuti delle vittime.
Possibili cause di intossicazione
Un altro elemento di discussione è la possibilità di un’epatite fulminante, che potrebbe essere stata scatenata da un’infezione virale. Petrolini ha affermato che solo l’autopsia e le analisi tossicologiche potranno chiarire le cause dei decessi. Gli esperti dello Spallanzani stanno conducendo indagini approfondite per comprendere il motivo per cui due persone abbiano manifestato un quadro clinico così grave in un breve lasso di tempo.
Riguardo ai funghi, Petrolini ha rassicurato che i champignon sequestrati sono di tipo certificato e comunemente in commercio. Tuttavia, ha evidenziato che non si può escludere che la famiglia possa aver consumato funghi non sicuri. Sono in corso verifiche specifiche su funghi potenzialmente velenosi, come l’amanita falloide, che potrebbero essere responsabili di intossicazioni gravi.
Rischi legati ai frutti di mare e alla contaminazione alimentare
Le cozze e le vongole, alimenti sequestrati durante le indagini, possono rappresentare un rischio per la salute pubblica, in particolare se contaminate da agenti patogeni. Petrolini ha richiamato l’attenzione sulle tossinfezioni alimentari di natura microbiologica, un campo di studio su cui gli esperti stanno concentrando le loro indagini. La tossicologa ha concluso sottolineando l’importanza della ricerca e dell’analisi dettagliata per prevenire futuri incidenti simili e garantire la sicurezza alimentare della popolazione.
La comunità di Pietracatella attende con ansia i risultati delle indagini, mentre le autorità continuano a lavorare per fare luce su questa tragica vicenda.
