La crisi climatica continua a manifestarsi con intensità in Italia nel 2025, evidenziando un aumento preoccupante degli eventi meteorologici estremi. Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, in collaborazione con il Gruppo Unipol, il numero di eventi meteo estremi ha raggiunto la cifra di 376, segnando un incremento del 5,9% rispetto all’anno precedente. Questo risultato fa del 2025 il secondo anno più critico in termini di eventi meteo registrati negli ultimi undici anni, subito dopo il 2023, che ha visto ben 383 eventi.
Eventi meteorologici estremi in aumento
Nel corso del 2025, l’Italia ha subito un’ondata di eventi meteorologici estremi, tra cui allagamenti dovuti a piogge intense, danni causati dal vento e esondazioni fluviali. I dati mostrano che gli allagamenti hanno raggiunto quota 139, seguiti da 86 casi di danni da vento e 37 esondazioni. Un aspetto allarmante è rappresentato dall’aumento dei casi legati a temperature record, che hanno registrato un incremento del 94% rispetto al 2024. Anche le frane causate da piogge intense sono aumentate del 42%, mentre i danni da vento sono cresciuti del 28,3%. I territori più colpiti da questi eventi si trovano principalmente nel Nord Italia, ma anche il Sud e il Centro non sono stati risparmiati.
Le regioni e le province più colpite
Le regioni maggiormente impattate dagli eventi meteorologici estremi nel 2025 includono la Lombardia, con 50 eventi, la Sicilia con 45 e la Toscana con 41. A livello provinciale, Genova si distingue con 16 eventi, seguita da Messina e Torino, entrambe con 12 eventi. Altri centri significativi includono Firenze e Treviso con 11 eventi, Milano con 10 e Como, Lecce, Massa Carrara e Palermo con 9 eventi. Questi dati evidenziano un quadro allarmante, non solo per la frequenza degli eventi, ma anche per i danni che stanno causando, in particolare ai trasporti, con 24 episodi di danni e ritardi a treni e trasporto pubblico locale.
Le conseguenze economiche della crisi climatica
L’Osservatorio Città Clima di Legambiente mette in luce un quadro preoccupante, evidenziando come la crisi climatica stia accelerando in Italia, con effetti devastanti per l’ambiente e la salute pubblica. Secondo uno studio dell’Università di Mannheim, i danni subiti nel 2025 a causa di ondate di calore, siccità e alluvioni ammontano a 11,9 miliardi di euro, con proiezioni che indicano un incremento a 34,2 miliardi di euro entro il 2029. Per affrontare questa situazione critica, è fondamentale implementare una governance nazionale efficace, attuare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) e garantire le risorse necessarie per l’attuazione delle 361 misure previste.
Necessità di un’azione coordinata
Legambiente sottolinea l’urgenza di avviare un’azione coordinata per affrontare la crisi climatica. La mancanza di un approccio integrato e multi settoriale ha rallentato l’elaborazione di Piani locali di adattamento al clima. È essenziale istituire un Osservatorio nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, composto da rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali, per identificare le priorità territoriali e monitorare l’efficacia delle azioni intraprese. La situazione richiede un intervento immediato e concertato per proteggere il territorio e la vita delle persone, sempre più minacciate dagli effetti devastanti della crisi climatica.
