La tensione continua a crescere nello Stretto di Taiwan, dove la Cina ha avviato manovre militari significative, sottolineando la sua determinazione a perseguire la “riunificazione” dell’isola, che si considera indipendente. Pechino non esclude l’uso della forza per raggiungere questo obiettivo. Le operazioni, denominate ‘Missione Giustizia 2025‘, coinvolgono una vasta gamma di asset militari, tra cui cacciatorpedinieri, fregate, caccia, bombardieri e droni. L’esercito cinese ha reso noto che sono in corso “attività a fuoco contro obiettivi in mare”, avvertendo le forze separatiste e le interferenze esterne.
Le zone delle manovre militari
Il Comando del Teatro orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione ha annunciato il dispiegamento di unità militari, comprese forze di terra, marina, aeronautica e missilistiche, per condurre esercitazioni nello Stretto di Taiwan e nelle aree circostanti. Il portavoce Shi Yi ha specificato che le manovre si concentrano sul “blocco di porti e zone strategiche”, con imbarcazioni e velivoli che si avvicineranno a Taiwan da direzioni multiple. Le esercitazioni, programmate per iniziare alle 8:00 di domani e concludersi alle 18:00 ora locale, comporteranno attività a fuoco in cinque aree designate. Taiwan ha avvertito che queste manovre potrebbero causare ritardi nei collegamenti aerei.
Il generale Yang Zhibin, recentemente nominato al comando del Teatro orientale, ha preso il posto del suo predecessore, rimosso a ottobre. Secondo esperti come Chieh Chung dell’Institute for National Defense and Security Research di Taiwan, le attuali esercitazioni militari cinesi sembrano avere come obiettivo principale quello di impedire l’intervento di forze militari straniere in caso di conflitto attorno a Taiwan. Le manovre, che si sono intensificate negli ultimi anni, hanno assunto una complessità maggiore, suggerendo che la Cina stia cercando di confondere il confine tra esercitazioni e preparativi per un attacco. A supporto di questa narrativa, è stato diffuso un manifesto propagandistico che presenta due enormi scudi con la Grande Muraglia, a simboleggiare la protezione delle coste dell’isola.
Il sostegno internazionale a Taiwan
Secondo il New York Times, il sostegno a Taiwan in caso di attacco potrebbe provenire da est, con gli Stati Uniti e i loro alleati pronti a intervenire. Queste manovre rappresentano le prime esercitazioni significative da aprile e sembrano mirare a dimostrare le crescenti capacità della Cina di circondare l’isola. La presidenza di Taiwan ha denunciato le manovre come una “provocazione unilaterale“, accusando Pechino di intimidazioni. L’isola, abitata da 23 milioni di persone, ha registrato 89 missioni di velivoli militari cinesi e la presenza di 28 navi da guerra e unità della Guardia Costiera cinese. In risposta, il ministero della Difesa di Taiwan ha avviato esercitazioni di risposta rapida.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che i tentativi delle forze esterne di utilizzare Taiwan per contenere la Cina non faranno altro che alimentare le tensioni e spingere lo Stretto di Taiwan verso una situazione pericolosa. La Repubblica Popolare insiste sulla salvaguardia della sua sovranità nazionale e dell’integrità territoriale. Le manovre militari sono state avviate dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato la possibilità di vendere armi a Taiwan per un valore di circa 11 miliardi di dollari, provocando la reazione di Pechino, che ha imposto sanzioni a 20 aziende americane nel settore della difesa.
Le conseguenze diplomatiche
Queste esercitazioni militari giungono in un momento di crescente tensione diplomatica tra Pechino e Tokyo. La premier giapponese, Sanae Takaichi, ha recentemente insinuato che il Giappone potrebbe intervenire militarmente in caso di attacco contro Taiwan, un’isola strategicamente cruciale per le rotte commerciali. La situazione si complica ulteriormente, con gli Stati Uniti che considerano il governo di Pechino come l’unico legittimo, mantenendo al contempo rapporti non ufficiali con Taipei, il cui governo conta su Washington come principale alleato.
