“Se a Parigi Diana avesse avuto la protezione, la sua vita sarebbe stata salva”, afferma l’ex bodyguard

Lorenzo Di Bari

Dicembre 29, 2025

Le recenti dichiarazioni di Ken Wharfe, storico guardia del corpo della principessa Diana, sono al centro dell’attenzione grazie al documentario ‘Diana: The Princess and the Bodyguard’, trasmesso dall’emittente britannica Channel 5. Wharfe, che ha servito la principessa di Galles, ha affrontato il tema della sicurezza e delle circostanze che hanno portato alla sua tragica morte il 31 agosto 1997 a Parigi.

La mancanza di sicurezza

Ken Wharfe ha rivelato che la sicurezza avrebbe dovuto impedire a Diana di salire sulla sua Mercedes nel giorno dell’incidente fatale. Tuttavia, il suo ruolo di guardia del corpo era terminato quattro anni prima. In un’intervista, Wharfe ha affermato: “Ho ripensato a quel momento in cui Diana ha abbandonato la sua sicurezza perché sapevo nel profondo del mio cuore che senza di essa, alla fine sarebbe morta”. Questa riflessione sottolinea la preoccupazione per la sicurezza della principessa, che, secondo Wharfe, era stata trascurata.

Il 3 dicembre 1993, Diana annunciò il suo ritiro dalla vita pubblica durante un discorso all’ente benefico Headway, ma Wharfe non era presente al suo fianco. Solo poche settimane prima, aveva lasciato il suo incarico di guardia del corpo dopo più di sei anni di servizio. Wharfe ha spiegato che, dopo la separazione dalla famiglia reale, si sentiva incapace di garantire la sicurezza della principessa. Questo ha portato a una serie di eventi che, secondo lui, hanno contribuito alla sua morte.

Il deterioramento della relazione

Nel 1992, dopo la pubblicazione del libro di Andrew Morton, Buckingham Palace annunciò la separazione tra Diana e il principe Carlo. Wharfe ricorda di essere tornato a Kensington Palace e di aver trovato la principessa in lacrime. Questo momento segnò l’inizio di un periodo difficile per Diana, che si sentiva intrappolata in una situazione insostenibile. Il suo desiderio di libertà e normalità divenne sempre più evidente nel corso dell’anno successivo.

Wharfe ha accompagnato Diana in diverse occasioni, ma la relazione tra i due divenne sempre più conflittuale. Nel 1993, durante una vacanza sciistica in Austria, Diana tentò di abbandonare l’hotel in modo avventato, saltando da un balcone. Wharfe descrive il suo stato d’animo come preoccupante e ha sottolineato che la situazione poteva avere conseguenze fatali. Questo episodio evidenziò la crescente frustrazione della principessa nei confronti delle restrizioni imposte alla sua vita.

Decisioni difficili e conseguenze tragiche

Le tensioni tra Wharfe e Diana culminarono in un incontro decisivo. Dopo un episodio in cui la principessa scappò per andare a fare shopping, Wharfe decise di lasciare il suo incarico, affermando che non poteva garantire la sua sicurezza. Questa scelta, sebbene difficile, fu motivata dalla preoccupazione per il benessere di Diana. Pochi giorni dopo, la principessa abbandonò la sua squadra di sicurezza, una decisione che Wharfe considerò un errore fatale.

La notizia della morte di Diana, avvenuta nelle prime ore del 31 agosto 1997, colpì profondamente Wharfe. La mancanza di misure di sicurezza adeguate quella notte ha sollevato interrogativi e preoccupazioni. Wharfe ha analizzato le carenze del team di protezione e ha espresso il rammarico per non essere riuscito a garantire la sicurezza della principessa. Secondo lui, se l’autista fosse stato scortato dalla polizia e i paparazzi fossero stati identificati prima della partenza, la tragedia avrebbe potuto essere evitata.

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