Il 29 dicembre 2025, la questione dei saldi di fine stagione torna al centro dell’attenzione, con un focus particolare sulle modalità e le regole che ne disciplinano l’applicazione. Secondo quanto stabilito dall’articolo 15 del Decreto Bersani, i saldi si applicano a quei prodotti che, se non venduti entro un determinato periodo, rischiano di subire un significativo deprezzamento. Confcommercio sottolinea che durante questo periodo è coinvolta la merce rimasta invenduta alla conclusione delle stagioni autunno/inverno e primavera/estate. Le promozioni, al contrario, riguardano articoli specifici a cui vengono applicati sconti inferiori rispetto a quelli dei saldi, per incentivare le vendite.
Origine del termine ‘saldi’
La terminologia legata alle vendite di fine stagione ha radici nel linguaggio commerciale. Il termine saldi si riferisce alla differenza tra entrate e uscite, rappresentando un ‘saldo’ che può essere positivo o negativo. Pertanto, i saldi sono legati alla merce non venduta a fine stagione e alla conseguente vendita di tali articoli invenduti. Queste vendite straordinarie, come definite dalla normativa, comprendono anche le vendite di liquidazione e le vendite promozionali, che si caratterizzano per condizioni di acquisto favorevoli.
Nella legislazione vigente, le vendite straordinarie sono suddivise in tre categorie principali. La prima, i saldi, si riferisce a prodotti di moda o stagionali soggetti a deprezzamento. La seconda, le vendite di liquidazione, possono avvenire in qualsiasi periodo dell’anno per cedere rapidamente i prodotti, a condizione che ci siano motivazioni valide come la cessazione dell’attività commerciale o il trasferimento in un altro locale. Queste vendite devono essere preventivamente comunicate al Comune competente, che verifica la sussistenza delle condizioni previste.
La terza categoria è rappresentata dalle vendite promozionali, che non sono legate a un periodo specifico e si svolgono per un tempo limitato. Sebbene il Decreto Bersani stabilisca che queste vendite possono riguardare solo una parte dei prodotti, le Regioni hanno il compito di definire regole più dettagliate per evitare confusioni con i saldi. Le normative regionali possono stabilire limiti per l’attuazione delle vendite promozionali nei periodi che precedono i saldi, al fine di tutelare i consumatori.
Regolamentazione dei saldi e delle vendite straordinarie
La regolamentazione delle vendite straordinarie, inclusi i saldi, è un tema di rilevante importanza per il commercio. Le Regioni, in collaborazione con le organizzazioni locali dei consumatori e delle imprese, hanno la responsabilità di stabilire le modalità di svolgimento, il periodo e la durata delle vendite di liquidazione e dei saldi. È fondamentale che ci sia una comunicazione chiara e adeguata per informare i consumatori sulle promozioni e sulle vendite straordinarie in corso.
La trasparenza nelle pratiche commerciali è essenziale per garantire un mercato equo. La legge prevede che le informazioni relative ai saldi e alle vendite promozionali siano rese disponibili al pubblico, affinché i consumatori possano prendere decisioni informate. Le aziende devono essere pronte a rispettare le normative e a comunicare in modo chiaro le condizioni di vendita, inclusi i periodi di validità degli sconti e le modalità di acquisto.
In questo contesto, il 2025 segna un anno di attenzione particolare verso la tutela dei consumatori e la promozione di pratiche commerciali trasparenti. La consapevolezza delle regole che governano i saldi e le vendite straordinarie è fondamentale per tutti gli attori coinvolti, dai commercianti ai consumatori stessi.
