Le recenti analisi economiche offrono uno spaccato della situazione attuale della Russia, ponendo interrogativi su come il presidente Vladimir Putin stia gestendo il conflitto in Ucraina. Secondo esperti del settore, il leader del Cremlino potrebbe ancora avere a disposizione strumenti per influenzare l’andamento della guerra, sfruttando la situazione economica del paese.
Le considerazioni economiche di Maria Snegovaya
Maria Snegovaya, esperta del Center for Strategic and International Studies, ha sottolineato in un’intervista alla CNN che la storia ha dimostrato come la Russia sia più incline a negoziare accordi di pace svantaggiosi durante periodi di crisi economica. Riferendosi agli eventi storici, Snegovaya ha citato il collasso della Russia alla fine della Prima guerra mondiale e la situazione durante la guerra sovietica in Afghanistan come esempi emblematici. La sua analisi suggerisce che l’attuale crisi economica potrebbe spingere Putin a considerare un accordo, ma le condizioni non sono ancora mature.
La situazione economica russa, come evidenziato da Snegovaya, appare stagnante. Dopo quasi quattro anni di conflitto, l’economia sembra essere bloccata, con segnali di difficoltà crescente. L’analista ha descritto la condizione attuale come un’auto in folle, dove il motore è attivo, ma senza avanzare. Questo scenario suggerisce che, sebbene il Cremlino possa continuare a sostenere lo sforzo bellico, la pressione economica potrebbe presto diventare insostenibile.
Le osservazioni di Alexandra Prokopenko
Alexandra Prokopenko, ex economista della Banca centrale russa e ora analista per il Carnegie Russia Eurasia Center, ha condiviso una visione simile, evidenziando tre aspetti critici dell’economia russa. La crescita è stagnante, con il PIL che ha registrato un aumento modesto dello 0,6% nel terzo trimestre del 2025, e previsioni che indicano un possibile calo all’inizio del 2026. Inoltre, gran parte della crescita residua proviene da settori statali e militari, mentre gli investimenti privati sono in declino.
Prokopenko ha anche evidenziato la carenza di manodopera come un problema cronico, aggravato dalle perdite umane dovute alla guerra e dall’emigrazione. La situazione demografica della Russia sta peggiorando, con un aumento della pressione fiscale sulle pensioni e sull’assistenza sanitaria. L’innalzamento dell’IVA dal 20 al 22% potrebbe dare un sollievo temporaneo alle finanze pubbliche, ma rischia di annullare i benefici derivanti dal rallentamento dell’inflazione.
Il fattore tempo nelle decisioni di Putin
Le analisi economiche suggeriscono che il fattore tempo gioca un ruolo cruciale nelle decisioni di Putin riguardo al conflitto in Ucraina. Gli esperti ritengono che il presidente russo potrebbe decidere di utilizzare il tempo a suo favore, cercando di massimizzare i risultati del conflitto. Tuttavia, fermare la guerra comporterebbe una complessa riconversione dell’economia, attualmente focalizzata sulla produzione bellica.
Le trattative in corso potrebbero essere influenzate dalle rassicurazioni economiche che potrebbero arrivare da figure politiche come Donald Trump, che potrebbero offrire incentivi per raggiungere un accordo di pace. L’interazione tra economia e politica rimane un elemento centrale nel futuro delle relazioni tra Russia e Ucraina, mentre la situazione a Mosca continua a evolversi.
