Dopo un lungo iter di discussione e modifiche, la legge di bilancio del 2025 si avvicina alla sua conclusione. Il governo italiano, rappresentato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha presentato la richiesta di fiducia alla Camera dei Deputati riguardo all’articolo uno della manovra. La votazione, che si svolgerà oggi, 29 dicembre 2025, avrà inizio alle 20.20, con le dichiarazioni di voto previste per le 18.40. La seduta notturna proseguirà con l’esame degli ordini del giorno, mentre la votazione finale è attesa entro le 13 di martedì 30 dicembre, con dichiarazioni di voto in diretta a partire dalle 11.
Il percorso della legge di bilancio
La commissione Bilancio della Camera ha ripreso i lavori sabato scorso, con l’illustrazione del testo da parte dei relatori e la successiva discussione generale. Ieri, la commissione ha dato il mandato ai relatori al termine delle votazioni sugli emendamenti, e il testo della manovra, che non ha subito modifiche rispetto alle proposte dell’opposizione, è stato portato in aula. La discussione generale è iniziata alle 16, con oltre venti interventi da parte dei deputati. Le opposizioni hanno presentato circa 790 emendamenti, ma 158 di questi sono stati dichiarati inammissibili per questioni di copertura e materia.
Le misure in discussione
Tra le norme al centro del dibattito, spicca il pacchetto previdenza, che ha suscitato polemiche e discussioni accese. La legge prevede l’abolizione di Opzione donna e Quota 103, misure che consentono l’accesso anticipato alla pensione rispettivamente per le donne di determinate categorie e per chi ha almeno 62 anni di età e 41 di contributi. La manovra si concentra anche su incentivi per la previdenza integrativa, mantenendo l’Ape sociale per le categorie più fragili, ma con una riduzione delle risorse disponibili. Inoltre, i requisiti per l’aumento dell’aspettativa di vita saranno allineati su due anni: dal 2027, l’età pensionabile salirà a 67 anni e un mese, e dal 2028 a 67 anni e tre mesi.
Per chi desidera ritirarsi anticipatamente, dal 2027 saranno necessari 42 anni e 11 mesi di contributi, con un anno in meno per le donne dal 2028. Una novità significativa riguarda il silenzio-assenso per la destinazione del TFR alla previdenza integrativa per i neoassunti. Anche la questione degli affitti brevi è stata oggetto di compromesso: dal 2026, la cedolare secca sarà fissata al 21% per il primo immobile e al 26% per il secondo, mentre per il terzo sarà obbligatoria l’apertura della partita IVA. Le polemiche si sono estese a vari interventi fino a giungere alla sintesi finale, con il valore della Finanziaria che è passato da 18,7 miliardi a 22 miliardi, mantenendo saldi invariati e senza generare deficit aggiuntivi, a beneficio della stabilità dei conti e dell’affidabilità sui mercati.
