Manovra in discussione alla Camera, voto di fiducia previsto per lunedì

Franco Fogli

Dicembre 28, 2025

Dopo aver ricevuto il consenso dal Senato, la legge di bilancio per il 2026 si prepara a entrare nel vivo della discussione alla Camera dei Deputati. Martedì 30 dicembre 2025, a partire dalle ore 9.30, riprenderanno i lavori con un focus sulle dichiarazioni di voto finali, attese per le 11, seguite dalla votazione conclusiva prevista entro le 13.

Ripresa dei lavori alla camera

Questa mattina, domenica 28 dicembre, la commissione Bilancio della Camera ha avviato i lavori con l’illustrazione del testo della manovra e la discussione generale. Il programma prevede che oggi, alle 9.30, si proceda all’ammissibilità degli emendamenti, la cui presentazione è terminata ieri alle 14. Le scadenze si susseguiranno: alle 10 scadranno le presentazioni per eventuali ricorsi e alle 10.30 inizieranno le valutazioni, seguite dalle votazioni.

Il testo arriverà in aula alle 16, dove il governo presenterà la questione di fiducia intorno alle 19. Lunedì 29 dicembre, i lavori riprenderanno nel primo pomeriggio con le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dalle 17.20, per poi procedere con la chiama dalle 19. Al termine di questa fase, si avvierà l’esame degli ordini del giorno, con una seduta notturna già preannunciata.

Gli emendamenti presentati

Sono stati presentati un totale di 949 emendamenti alla manovra in discussione, firmati dai membri dei vari gruppi di opposizione. La Commissione Bilancio procederà con l’illustrazione delle proposte ammesse al voto e, dalle 10.30, inizieranno le votazioni. Il Partito Democratico ha presentato circa 80 emendamenti, di cui 16 cofirmati con altre forze di opposizione, mentre il Movimento 5 Stelle ha presentato circa un centinaio di emendamenti, di cui 16 in collaborazione con altri gruppi.

Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha dichiarato che “circa 400 emendamenti” verranno presentati alla Legge di bilancio, evidenziando che, nonostante la consapevolezza della loro probabile bocciatura da parte di una maggioranza sorda alle esigenze del Paese, l’intento è quello di denunciare una manovra che riduce i fondi per sanità, istruzione, pensioni e servizi, mentre aumenta le spese militari di un miliardo di euro. Grimaldi ha sottolineato la necessità di opporsi a tali scelte, sia in Parlamento che nelle piazze.

Le misure principali della manovra approvata dal senato

Il Senato ha dato il via libera a una manovra di 22 miliardi di euro, che introduce diverse misure significative. Tra queste, spicca il taglio delle tasse con la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, come parte di un percorso di riforma fiscale avviato l’anno scorso. La manovra segna anche l’inizio di una nuova fase di pace fiscale, con la possibilità di rottamare le cartelle esattoriali relative al periodo dal 2000 al 2023 attraverso un piano di rateizzazione.

In ambito bancario e assicurativo, il contributo totale da parte di queste istituzioni supera i 12 miliardi di euro, un incremento rispetto alle previsioni iniziali. Le modifiche apportate prevedono una diminuzione della percentuale di deducibilità per le perdite pregresse delle banche e l’introduzione di una franchigia sull’aumento dell’Irap.

In tema di assicurazioni, l’aliquota per i contratti RC auto subirà un aumento, passando al 12,5% per i rischi di infortunio al conducente. Inoltre, l’aliquota della Tobin tax aumenterà, passando dallo 0,1% allo 0,2% per le transazioni su mercati regolamentati.

Altre misure riguardano l’estensione delle agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali e la proroga di diverse esenzioni fiscali, tra cui quella sui dividendi per i lavoratori. Infine, la manovra prevede anche il finanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina e la riduzione delle risorse per il Piano casa, che scenderanno a 200 milioni per il biennio 2026-2027.

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