Il 28 dicembre 2025, il Ministero dell’Economia ha presentato la nuova legge di bilancio, che apporta modifiche significative al sistema previdenziale italiano. Questa manovra si adegua al prolungamento della vita media e alle risorse sempre più limitate. In particolare, l’abolizione di Quota 103 e l’adeguamento dei requisiti pensionistici sono al centro delle novità.
Abbandono di quota 103 e opzione donna
Con l’entrata in vigore della nuova manovra, uno dei punti più discussi è l’addio a Quota 103, una misura sostenuta dalla Lega negli anni passati. Questo schema di anticipo pensionistico, che consentiva di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, non sarà più rinnovato. Anche l’Opzione donna, che permetteva alle donne di ritirarsi dal lavoro con 61 anni di età e 41 di contributi, è destinata a scomparire. Tuttavia, il meccanismo dell’Ape sociale, che consente un anticipo pensionistico per lavoratori con mansioni gravose, sarà rinnovato per il 2026. Gli interessati potranno accedere a questa misura al raggiungimento di 63 anni e 5 mesi di età. Nonostante ciò, le risorse destinate a questa categoria subiranno un taglio di 40 milioni all’anno a partire dal 2033, mentre per i lavoratori precoci si prevede una riduzione di 90 milioni nel 2032, 140 milioni nel 2033 e 190 milioni a partire dal 2034.
Aumento dei requisiti pensionistici dal 2028
La legge di bilancio introduce un graduale adeguamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia in risposta all’allungamento dell’aspettativa di vita. A partire dal 2028, i requisiti pensionistici subiranno un incremento di tre mesi, con un primo adeguamento di un mese previsto per il 2027. Pertanto, anziché un aumento immediato a 67 anni e tre mesi, il ddl stabilisce un incremento più contenuto per i prossimi anni, rendendo la transizione più gestibile per i lavoratori.
Destinazione del tfr per i neoassunti
A partire dal primo luglio 2026, il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) dei neoassunti nel settore privato sarà automaticamente destinato ai fondi di previdenza integrativa, a meno che non venga espressamente richiesta un’opzione diversa entro 60 giorni dall’assunzione. Questa misura mira a incentivare la previdenza privata e a garantire una maggiore sicurezza economica per i lavoratori, riflettendo un cambiamento nelle politiche previdenziali.
Modifiche al cumulo dei contributi
Un altro aspetto rilevante della manovra è la cancellazione della norma che permetteva ai lavoratori del sistema contributivo di cumulare i contributi versati all’INPS con quelli destinati ai fondi pensione. Secondo le fonti governative, questa misura non ha riscosso il successo sperato tra i lavoratori, portando così alla decisione di eliminarla.
La legge di bilancio, attesa per l’approvazione finale, rappresenta un tentativo di rispondere alle sfide demografiche ed economiche attuali, riformulando il sistema previdenziale in un contesto di risorse sempre più limitate.
