Zelensky: “Accordo con gli Stati Uniti quasi completato”. Trump replica: “Non ha nulla senza il mio consenso”

Franco Fogli

Dicembre 27, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accoglierà domani, 26 dicembre 2025, il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, presso la sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Questo incontro si preannuncia cruciale per il futuro delle relazioni tra Ucraina e Russia e potrebbe segnare un passo significativo verso la conclusione del conflitto in atto. Zelensky ha dichiarato che l’accordo per la pace è “fatto al 90%”, esprimendo ottimismo riguardo ai risultati delle negoziazioni.

Trump ha risposto con una certa freddezza, affermando: “Lui non ha nulla fino a quando l’approvo io”, mentre si prepara a discutere con Zelensky. Nonostante il suo atteggiamento cauto, il presidente americano mostra fiducia nel buon esito del meeting, sostenendo che “andrà bene con lui”. Trump ha anche manifestato l’intenzione di contattare presto il presidente russo, Vladimir Putin, per affrontare le questioni in sospeso.

Temi in discussione

Durante l’incontro a Mar-a-Lago, i due leader affronteranno questioni fondamentali come i territori e le garanzie di sicurezza. Il Donbass rappresenta un nodo cruciale, con la Russia che considera questa regione un obiettivo prioritario, nonostante controlli attualmente solo il 70% della zona del Donetsk. L’Ucraina, dal canto suo, si oppone a qualsiasi sacrificio territoriale, ma potrebbe essere disposta a considerare la creazione di una zona smilitarizzata, in cui entrambe le parti ritirerebbero le proprie forze.

Per Kiev, le garanzie di sicurezza sono essenziali nel caso di un cessate il fuoco. Zelensky ha sottolineato la necessità di un meccanismo complessivo, sostenuto da Stati Uniti e Europa, per eliminare il rischio di futuri attacchi russi.

Zelensky fa il punto

Il presidente ucraino ha dichiarato che l’accordo con gli Stati Uniti, composto da cinque documenti, è quasi completato. “Siamo ad un livello superiore, ora serve un negoziato tra presidenti. Vogliamo concludere il più rapidamente possibile, ecco perché conto su questo meeting”, ha affermato Zelensky, evidenziando l’importanza di un accordo definitivo prima della fine dell’anno. Ha anche menzionato che la questione delle garanzie di sicurezza post-guerra è fondamentale, e che ci sono dettagli tecnici da chiarire.

Zelensky ha inoltre accennato alla possibilità di un esercito ucraino di 800mila uomini in tempo di pace, affermando che gli attuali accordi sulle forze armate rispondono alle esigenze di sicurezza del paese.

Il jolly referendum

Secondo quanto riportato da Axios, Zelensky intende utilizzare un referendum per ottenere l’approvazione del piano di pace, a condizione che la Russia accetti una tregua di almeno 60 giorni. Questa consultazione rappresenterebbe un passo avanti significativo, poiché gli Stati Uniti sembrano disposti a considerare sacrifici territoriali da parte dell’Ucraina, in particolare per quanto riguarda il Donbass. Tuttavia, il presidente ucraino è consapevole delle difficoltà logistiche e di sicurezza legate all’organizzazione del voto.

Durata dell’accordo

Un altro punto cruciale da discutere a Mar-a-Lago sarà la durata dell’intesa. Secondo le proposte di Washington, l’accordo dovrebbe avere una durata di 15 anni, ma Zelensky ha espresso la necessità di un periodo più lungo. Entrambi i paesi dovranno sottoporre gli accordi al voto dei rispettivi organi legislativi per la ratifica. Anche l’accordo economico tra Ucraina e Stati Uniti sarà sul tavolo delle trattative, con Zelensky che ammette che si è solo agli inizi.

Prima dell’incontro di domani, Zelensky ha già avuto colloqui con leader europei, tra cui il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Non si esclude che Trump possa intrattenere conversazioni telefoniche con i leader europei.

Palla nel campo della Russia

L’esito dell’incontro di domani non è garantito, ma Zelensky ha già fatto un passo importante, posizionandosi per inviare “la palla nel campo della Russia“. Le aperture ucraine riguardo alla questione territoriale potrebbero essere viste con favore da Trump. Tuttavia, Mosca ha già espresso segnali di contrarietà, con il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Riabkov, che ha dichiarato che l’accordo proposto da Kiev “differisce radicalmente” da quello attualmente in discussione con Washington.

Riabkov ha avvertito che senza una soluzione adeguata ai problemi che hanno innescato la crisi, un accordo finale rimarrà irraggiungibile.

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