Ucraina-Russia, Kiev avverte: “Putin ha nuovi obiettivi, febbraio sarà cruciale”

Marianna Ritini

Dicembre 27, 2025

Il 27 dicembre 2025, Kyrylo Budanov, capo del Direttorato principale dell’intelligence ucraina (GRU), ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione bellica tra Ucraina e Russia. Durante un’intervista, Budanov ha delineato le aspettative per il futuro del conflitto, evidenziando che Mosca non si limiterà a perseguire obiettivi nel Donbass, ma punterà anche a conquistare la regione di Zaporizhzhia. Queste affermazioni giungono mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si prepara a un incontro cruciale con l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con la speranza di avvicinarsi a una soluzione diplomatica.

Le prospettive del conflitto

Budanov ha sottolineato che, nonostante le speranze di una rapida risoluzione, il conflitto potrebbe continuare per almeno un altro mese senza sostanziali cambiamenti. Secondo le sue analisi, la Russia ha intensificato i raid aerei nelle ultime 48 ore, e la situazione potrebbe mutare solo a febbraio 2026. “Questo mese potrebbe rappresentare un’opportunità per entrambe le parti di negoziare”, ha dichiarato il generale, facendo riferimento al termine dell’inverno e alla possibile diminuzione dell’intensità militare.

Budanov ha evidenziato che, sebbene ci siano voci in Russia che suggeriscono una volontà di porre fine alle ostilità, il costo della guerra è un fattore determinante. “Ogni giorno di conflitto ha un prezzo elevato, anche per la Russia“, ha affermato, mettendo in evidenza le difficoltà economiche che il paese sta affrontando. L’intelligence ucraina prevede che, finché le operazioni militari continueranno, l’Ucraina dovrà affrontare raid aerei massicci e costanti.

Le strategie russe

Budanov ha poi analizzato gli obiettivi strategici di Mosca, affermando che il piano militare russo è chiaro. “La Russia mira a ottenere il controllo totale della regione di Donetsk e a espandere la propria influenza nelle aree di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Kherson“, ha spiegato. Questi obiettivi sono accompagnati da un piano di reclutamento per rafforzare le forze armate russe, con l’intenzione di arruolare ulteriori 409.000 soldati nel 2026. Questo è un incremento significativo rispetto all’obiettivo del 2025, che è stato raggiunto già all’inizio di dicembre.

Budanov ha concluso la sua analisi sottolineando che l’industria russa ha raggiunto un picco nella produzione di missili, e che la capacità produttiva rimane elevata. “Le forniture di armi non dipendono da paesi come Iran e Corea del Nord“, ha aggiunto, evidenziando la resilienza dell’apparato bellico russo.

Con queste dichiarazioni, Budanov ha tracciato un quadro complesso e preoccupante della situazione in Ucraina, evidenziando le sfide che il paese dovrà affrontare nei prossimi mesi, mentre Zelensky cerca di navigare in un delicato panorama diplomatico.

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