Operazione a Genova: 9 arresti tra membri di Hamas e finanziatori, coinvolto presidente associazione palestinesi in Italia

Lorenzo Di Bari

Dicembre 27, 2025

Maxi operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza a Genova, avvenuta il 10 marzo 2025, ha rivelato un sistema di finanziamento all’associazione terroristica di Hamas. Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove individui e tre associazioni, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Genova, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.

L’operazione e l’indagine

L’operazione si è sviluppata grazie a un’indagine complessa coordinata dalla DDA di Genova, iniziata su impulso della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Gli inquirenti hanno avviato l’inchiesta a seguito dell’analisi di segnalazioni riguardanti operazioni finanziarie sospette. L’attività investigativa ha trovato supporto in uno scambio di informazioni con altre procure italiane e con le autorità investigative di Paesi Bassi e di altri Stati membri dell’Unione Europea.

Il ruolo di Hannoun Mahmoud Ahmad

Gli indagati, al momento, sono accusati di essere parte attiva nel finanziamento di Hamas e di attività terroristiche tramite diverse associazioni, tra cui l’Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese (A.B.S.P.P.) con sede a Genova, e l’Associazione Benefica La Cupola d’Oro, con sede a Milano. Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, legale rappresentante della A.B.S.P.P., è uno dei principali indagati, accusato di avere destinato una parte significativa dei fondi raccolti, spacciati come umanitari, direttamente al finanziamento di Hamas e delle sue attività, eludendo le reali necessità della popolazione civile di Gaza.

Tra gli indagati figura Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad, noto per essere un membro del comparto estero di Hamas e amministratore di associazioni create per sostenere finanziariamente attività terroristiche. Le indagini hanno rivelato che Ahmad ha destinato oltre il 71% dei fondi raccolti, dichiarati come destinati a scopi umanitari, direttamente a Hamas o a organizzazioni collegate. Dal 18 ottobre 2001 fino ad oggi, in particolare dopo gli eventi del 7 ottobre 2023, si stima che siano stati trasferiti circa 7.288.248,15 euro, sottraendo risorse vitali per la popolazione di Gaza.

Non solo Ahmad, ma anche altri indagati come Dawoud Ra’Ed Hussny Mousa e Al Salahat Raed, membri del comparto estero di Hamas, sono coinvolti in questa rete di finanziamento. Le indagini hanno accertato che questi soggetti operano in contatto con altri esponenti di Hamas, contribuendo così alla creazione di una cellula italiana attiva nel finanziamento dell’organizzazione terroristica. Altri indagati, come Elasaly Yaser e Osama Alisawi, hanno avuto ruoli significativi nel sostenere finanziariamente Hamas, attraverso operazioni di raccolta fondi e invio di denaro a esponenti dell’organizzazione.

Le accuse e le implicazioni dell’indagine

L’inchiesta ha portato alla luce un sistema di finanziamento che ha permesso a Hamas di sostenere le proprie attività terroristiche. Tre indagati, tra cui Abu Rawwa Adel Ibrahim Salameh, Abu Deiah Khalil e Abdu Saleh Mohammed Ismail, sono accusati di concorso esterno in associazione con finalità di terrorismo. Sebbene non facciano parte formalmente di Hamas, sono ritenuti responsabili di aver fornito un supporto finanziario continuo all’organizzazione, attraverso donazioni e operazioni di triangolazione con associazioni estere.

Le operazioni di finanziamento accertate ammontano a circa sette milioni di euro e sono state effettuate tramite bonifici bancari e altre modalità, a favore di associazioni dichiarate illegali dallo Stato di Israele. Queste associazioni sono collegate a Hamas e hanno come scopo il sostegno diretto a esponenti dell’organizzazione. Le indagini hanno evidenziato come questo supporto finanziario non solo alimenti le attività terroristiche, ma contribuisca anche al sostentamento delle famiglie di individui coinvolti in atti terroristici, rafforzando così la rete di sostegno per Hamas e la sua strategia di violenza.

L’operazione evidenzia l’importanza di monitorare e contrastare i flussi di finanziamento che sostengono il terrorismo, rendendo necessaria una cooperazione internazionale per affrontare questa problematica.

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