Ruth Bourne, una delle ultime veterane della Seconda Guerra Mondiale, è deceduta a Londra all’età di 99 anni. La notizia è stata riportata il 26 dicembre 2025 dal quotidiano “The Telegraph”. Bourne ha dedicato la sua vita a un lavoro cruciale per il Regno Unito, contribuendo alla decifrazione dei codici segreti tedeschi presso il famoso sito di Bletchley Park, dove operò con le macchine progettate da Alan Turing.
Il contributo di Ruth Bourne a Bletchley Park
Ruth Bourne, il cui nome di nascita era Ruth Henry, è stata una figura chiave nel lavoro di intelligence britannico durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata a Salford, vicino Manchester, nel 1926, si unì al Women’s Royal Naval Service nel 1939, a soli 18 anni. Dopo un periodo di addestramento in Scozia, fu selezionata per un incarico altamente riservato che la portò a Bletchley Park. Qui, firmò l’Official Secrets Act, vincolandola a mantenere il segreto sul suo lavoro per molti anni.
Bourne operava principalmente con la “Bomba di Turing“, un calcolatore elettromeccanico sviluppato per decifrare i messaggi cifrati dalla macchina Enigma, utilizzata dai nazisti. Il suo compito era di far funzionare questa macchina, che permetteva di individuare rapidamente le chiavi giornaliere di cifratura, contribuendo così a raccogliere informazioni vitali per gli alleati. Le informazioni decodificate venivano poi inviate agli analisti militari, giocando un ruolo decisivo nell’accelerare la fine del conflitto.
La vita dopo la guerra e il riconoscimento del suo operato
Dopo la conclusione della guerra, Bourne fu congedata nel 1946 e si sposò con Stephen Bentall, un ex aviatore della Royal Australian Air Force. La coppia ebbe due figli, e Ruth intraprese una carriera come insegnante di sostegno e consulente familiare all’interno della comunità ebraica. Nonostante ciò, mantenne un legame profondo con Bletchley Park, dove divenne guida volontaria per 24 anni, mostrando ai visitatori il funzionamento delle macchine di Turing.
Il riconoscimento del suo contributo arrivò solo molti anni dopo il conflitto. Nel 2009, il governo britannico le conferì il distintivo commemorativo “We also served“. Nel 2018, ricevette la Legion d’onore, la massima onorificenza militare francese. Un momento significativo della sua vita avvenne nel 2011, quando incontrò la regina Elisabetta II in occasione dell’inaugurazione di un memoriale dedicato ai codebreaker. In quell’occasione, Bourne espresse il suo orgoglio per aver fatto parte di un’impresa così fondamentale.
Il ricordo di Ruth Bourne e il suo impatto storico
Ruth Bourne ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a High Barnet, nel nord di Londra. La nipote Bee Bentall l’ha descritta come una persona brillante e generosa, sempre pronta a condividere le sue esperienze. Con la scomparsa di Ruth, si chiude un capitolo importante della storia del Novecento, poiché la sua vita rappresenta un legame diretto con uno dei momenti più cruciali della storia moderna.
Bourne ha lasciato un’eredità significativa, testimoniando il valore del lavoro svolto da molti uomini e donne che, come lei, hanno operato in silenzio per garantire la sicurezza e la libertà del Regno Unito. La sua storia rimarrà un esempio di dedizione e coraggio nel servizio alla patria.
