Venezuela e Stati Uniti, crescono le tensioni: esperti Onu definiscono il blocco navale come aggressione armata

Lorenzo Di Bari

Dicembre 25, 2025

La tensione tra il Venezuela e gli Stati Uniti ha raggiunto livelli critici, con il governo venezuelano che accusa Washington di attuare quella che viene definita la “più grande estorsione della nostra storia”. Il conflitto è stato innescato dal sequestro di due petroliere venezuelane e dall’intensificarsi delle operazioni militari statunitensi nei Caraibi e nel Pacifico, ordinate dal presidente Donald Trump. Queste misure sono state giustificate da Washington come un tentativo di fermare il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare fentanyl e cocaina, verso gli Stati Uniti.

Le accuse di Caracas

Il governo del Venezuela ha risposto alle azioni statunitensi definendo il blocco navale come un'”aggressione armata illegale”. Secondo le autorità venezuelane, questa situazione non solo viola il diritto internazionale, ma ha anche portato a gravi conseguenze umane. Esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno dichiarato che le operazioni militari degli Stati Uniti hanno causato almeno 105 morti, senza che le vittime rappresentassero una minaccia immediata. Questo solleva preoccupazioni significative riguardo al diritto alla vita e alle violazioni che necessitano di indagini approfondite.

Il parere degli esperti delle Nazioni Unite

Gli esperti delle Nazioni Unite, che operano sotto il Consiglio per i diritti umani, hanno messo in evidenza che l’imposizione di sanzioni tramite un blocco armato è illegittima. Hanno sottolineato che secondo l’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite, uno Stato vittima ha diritto a legittima difesa. Le loro dichiarazioni evidenziano l’importanza di rispettare le norme internazionali e di garantire che le azioni militari non ledano i diritti umani fondamentali.

Le accuse degli Stati Uniti

Il governo statunitense ha giustificato il blocco navale e il sequestro delle petroliere con l’accusa che membri del governo venezuelano, incluso il presidente Nicolás Maduro, facciano parte di un’organizzazione terroristica nota come Cartel de los Soles. Tuttavia, molti esperti sostengono che l’esistenza di questo cartello non sia stata dimostrata e che si tratti piuttosto di reti di corruzione che tollerano attività illecite. Questa situazione ha portato a un aumento delle tensioni tra i due paesi, con accuse reciproche che si intensificano.

La denuncia all’Onu

Il Venezuela, supportato da Russia e Cina, ha presentato una denuncia contro le azioni degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il rappresentante venezuelano, Samuel Moncada, ha descritto la situazione come una “più grande estorsione della nostra storia”, accusando gli Stati Uniti di saccheggio e depredazione. Maduro ha ribadito che il governo statunitense non ha giurisdizione nei Caraibi, mentre gli Stati Uniti continuano a non riconoscere Maduro come legittimo leader del Venezuela. L’ambasciatore statunitense all’Onu, Michael Waltz, ha affermato che le azioni di Maduro legittimano le accuse di narco-terrorismo. La crescente presenza militare statunitense nella regione è vista dai critici come la più imponente dai tempi dell’invasione di Panama nel 1989.

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