Ucraina-Russia, Zelensky avanza una proposta di pace per il Donbass

Marianna Ritini

Dicembre 25, 2025

L’Ucraina ha manifestato la propria disponibilità a creare una zona smilitarizzata nel Donbass, un passo significativo nel tentativo di porre fine al conflitto con la Russia. Questo nuovo piano di pace, articolato in 20 punti e frutto di negoziati tra Kiev e Washington, rappresenta un cambiamento di rotta per il presidente Volodymyr Zelensky, che per la prima volta considera il ritiro delle truppe ucraine dal Donetsk.

Il 25 dicembre 2025, Zelensky ha proposto che la creazione di questa zona demilitarizzata avvenga sotto la supervisione internazionale, previa approvazione della popolazione locale tramite un referendum. L’area interessata potrebbe includere Kramatorsk e Sloviansk, città attualmente sotto il controllo di Kiev. Tuttavia, cedere queste posizioni strategiche alla Russia potrebbe dare a Vladimir Putin l’opportunità di lanciare nuovi attacchi.

La proposta per il Donbass

Il piano ucraino necessita di ulteriori sviluppi e definizioni. Come indicato nel punto 14 del documento, un gruppo di lavoro avrà il compito di stabilire il ridispiegamento delle forze e i parametri per eventuali zone economiche speciali. Kiev è intenzionata a trovare soluzioni simili per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente sotto il controllo russo. La questione del referendum rimane centrale, poiché il consenso della popolazione sarà fondamentale per qualsiasi decisione.

Le difficoltà con la Russia

Tuttavia, l’apertura di Zelensky potrebbe non essere sufficiente per ottenere l’approvazione da parte della Russia. Il presidente ucraino ha riconosciuto che la questione territoriale è “il punto più critico”. Putin ha ribadito che Mosca intende raggiungere tutti i suoi obiettivi, sia sul campo di battaglia che nei negoziati. La conquista del Donbass rimane una priorità, con il Cremlino che rivendica il controllo su tutta la regione di Luhansk e cerca di ottenere il restante 30-40% del Donetsk.

La creazione di una zona demilitarizzata richiederà discussioni complesse riguardo al ritiro delle truppe e alla dislocazione delle forze internazionali. Zelensky ha sottolineato l’importanza di un dialogo diretto con i leader, menzionando la necessità di coinvolgere Donald Trump, ma senza chiarire se anche Putin debba partecipare ai colloqui.

Gestione della centrale di Zaporizhzhia

Per quanto riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia, gli Stati Uniti hanno suggerito la creazione di un consorzio paritario tra Ucraina e Russia. Zelensky ha risposto proponendo una joint venture tra Stati Uniti e Ucraina, in cui gli americani avrebbero la possibilità di decidere come gestire la loro quota, compresa l’opzione di trasferirne una parte alla Russia. Tuttavia, il coinvolgimento diretto di Mosca non è visto di buon occhio da Kiev, che lo considera inappropriato.

Il ruolo di Trump nella trattativa

La strada verso una soluzione duratura è ancora lunga e complessa. Se Ucraina e Stati Uniti riuscissero a trovare un accordo, sarebbe necessario ottenere anche il consenso della Russia. Attualmente, il Cremlino non ha mai considerato di scendere a compromessi, e non ci sono motivi apparenti per cui Putin dovrebbe riconsiderare i suoi obiettivi. Zelensky è convinto che il presidente Trump non possa opporsi a un accordo di pace e spera che, in caso di ostruzionismo da parte della Russia, gli Stati Uniti possano intensificare il supporto militare all’Ucraina e imporre sanzioni severe a Mosca.

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