Visto negato a Breton: la Lega sostiene la scelta degli Stati Uniti

Lorenzo Di Bari

Dicembre 24, 2025

La situazione attuale tra Europa e Stati Uniti si fa sempre più tesa, con la Lega che esprime il proprio sostegno a Washington per la recente decisione di negare l’ingresso a cinque funzionari europei. Questo avviene in un contesto di forte critica verso l’Europa, accusata di non riuscire a proteggere i propri cittadini. La nota ufficiale del partito, datata 24 dicembre 2025, mette in evidenza la differenza di approccio tra le due sponde dell’Atlantico.

La posizione della Lega sugli Stati Uniti

In un comunicato, la Lega ha espresso il proprio apprezzamento per la decisione degli Stati Uniti di impedire l’ingresso a cinque funzionari europei, tra cui figura l’ex commissario al Mercato interno, Thierry Breton. La nota sottolinea come, a differenza dell’Europa, che viene definita “incapace di difendere sé stessa e i propri cittadini”, gli Stati Uniti abbiano scelto di stabilire regole chiare riguardo a chi può entrare nel paese. La Lega si è dichiarata orgogliosa di essere l’unico partito a opporsi al Digital Services Act, considerato una legge che limita la libertà di espressione e che rappresenta una forma di censura.

Il divieto d’ingresso ai funzionari europei

Il 24 dicembre 2025, gli Stati Uniti hanno ufficialmente vietato l’ingresso a cinque funzionari dell’Unione Europea, accusati di avere un ruolo nella censura delle piattaforme online. Tra i nomi colpiti dal divieto, oltre a Thierry Breton, figurano due direttori dell’organizzazione tedesca HateAid, Anna-Lena von Hodenberg e Josephine Ballon, entrambe attive nella lotta contro gli abusi online. Von Hodenberg, in particolare, è stata insignita a ottobre dell’ordine federale al merito della Repubblica tedesca per il suo impegno contro la violenza digitale.

Le organizzazioni coinvolte e il loro impatto

Oltre ai funzionari citati, il divieto d’ingresso colpisce anche Imran Ahmed, fondatore del Center for Countering Digital Hate, e Clare Melford, fondatrice del Global Disinformation Index, entrambe con sede nel Regno Unito. Queste organizzazioni si dedicano a contrastare l’odio online e la disinformazione, temi di crescente rilevanza nel dibattito pubblico contemporaneo. La decisione degli Stati Uniti di negare il visto a questi funzionari è vista come un segnale forte contro la censura e le politiche europee che, secondo la Lega, limitano la libertà di espressione.

Tensioni crescenti tra Europa e Stati Uniti

La tensione tra Europa e Stati Uniti continua a crescere, mentre le divergenze sui temi della libertà di parola e della regolamentazione delle piattaforme online si fanno sempre più evidenti. In questo scenario, la Lega si posiziona come un sostenitore di un approccio più severo nei confronti delle politiche europee, cercando di capitalizzare su un sentimento di insoddisfazione tra i cittadini.

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