Negati i visti a cinque cittadini europei negli Stati Uniti, tra cui Breton

Lorenzo Di Bari

Dicembre 24, 2025

Il 23 dicembre 2025, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha comunicato l’imposizione di sanzioni nei confronti di cinque figure di spicco europee coinvolte nella regolamentazione del settore tecnologico. Queste misure restrittive impediscono loro l’ingresso nel territorio statunitense. Tra i soggetti colpiti vi è Thierry Breton, ex commissario europeo, noto per il suo ruolo nella supervisione delle politiche digitali e industriali in Europa.

Le motivazioni delle sanzioni

Il Dipartimento di Stato ha motivato la decisione di sanzionare queste personalità europee, sostenendo che le loro azioni rappresentano una forma di censura che danneggia gli interessi americani. Marco Rubio, segretario di Stato americano, ha rilasciato una dichiarazione sulla piattaforma X, sottolineando che “per troppo tempo, gli ideologi europei hanno orchestrato sforzi per costringere le piattaforme statunitensi a reprimere le opinioni americane“. Rubio ha inoltre affermato che l’amministrazione Trump non intende tollerare ulteriormente tali “atti di censura extraterritoriale“.

Chi è Thierry Breton

Thierry Breton ha ricoperto il ruolo di Commissario europeo per il mercato interno dal 2019 fino al 2024, gestendo una vasta gamma di responsabilità, in particolare nel settore digitale e industriale. Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti colpiscono anche altri esponenti di organizzazioni non governative attive nella lotta contro la disinformazione online e l'<strong'incitamento all'odio. Tra questi, si trovano Imran Ahmed, Clare Melford e Anna-Lena von Hodenberg, fondatrice di HateAid, un’organizzazione tedesca, e Josephine Ballon, anch’essa associata alla stessa Ong.

Le misure adottate dagli Stati Uniti riflettono un crescente conflitto tra le politiche americane e le normative europee in materia di libertà di espressione e gestione delle piattaforme digitali. La questione solleva interrogativi sul futuro delle relazioni transatlantiche e sulla libertà di espressione nel contesto di una crescente regolamentazione del settore tecnologico da parte delle autorità europee.

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