Il 24 dicembre 2025, gli italiani si preparano a festeggiare il Natale con una spesa complessiva di 3,5 miliardi di euro per i tradizionali cenoni. Questo dato segna un incremento di 500 milioni di euro rispetto all’anno precedente e al periodo pre-pandemico. Tuttavia, dietro a questo apparente entusiasmo si cela una realtà più complessa, in cui l’aumento della spesa è principalmente influenzato dall’innalzamento dei prezzi, dalla crescita delle retribuzioni lorde e dal numero record di occupati registrato nel 2025, che si distingue come l’anno con il massimo storico dell’occupazione secondo le rilevazioni dell’Istat.
La situazione economica in Italia
Un’indagine realizzata dal Centro Studi di Confcooperative rivela un’Italia caratterizzata da crescenti disuguaglianze e difficoltà economiche strutturali. Nonostante l’ottimismo superficiale legato alle festività , il sentiment generale è di prudenza, con le famiglie che tendono a privilegiare spese essenziali. Le tredicesime, che sono aumentate da 51,3 miliardi a 52,5 miliardi di euro, beneficiano del miglioramento del mercato del lavoro e della diminuzione del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Tuttavia, la capacità di spesa reale delle famiglie è fortemente erosa dall’inflazione, che continua a comprimere il potere d’acquisto.
In questo contesto, si allarga il divario tra coloro che mantengono una capacità di spesa e chi, al contrario, affronta crescenti difficoltà nell’acquisto di beni di prima necessità . Il ceto medio appare indebolito e il numero di persone in stato di povertà , sia assoluta che relativa, raggiunge i 10 milioni. Nonostante ciò, un italiano su tre ha in programma di concedersi una vacanza durante le festività , con 19 milioni di persone pronte a partire.
Le scelte gastronomiche per il cenone di Natale
Per il cenone di Natale, le famiglie italiane si riuniranno mediamente in 10 persone, celebrando le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy. Le bollicine italiane, come spumante e prosecco, si confermano protagoniste, con 60 milioni di tappi pronti a saltare durante i brindisi, superando di gran lunga le etichette straniere. La tradizione gastronomica italiana si riflette nelle scelte culinarie: i primi piatti prevedono vongole e frutti di mare, con una spesa di 310 milioni di euro, mentre i secondi piatti, a base di pesce, raggiungeranno 625 milioni.
Le carni, i salumi e le uova rappresentano una spesa di 530 milioni, seguiti da vini, spumanti e prosecchi per 485 milioni. Frutta, verdura e ortaggi si attestano su 450 milioni, mentre pasta, pane, farina e olio insieme ammontano a 305 milioni. Non manca un ricco assortimento di formaggi freschi e stagionati, per un valore di 235 milioni, e dolci tipici come panettone e pandoro, che raggiungono 530 milioni.
Durante le festività , 19 milioni di italiani si metteranno in viaggio, con una buona parte di loro che sceglierà di trascorrere il periodo festivo presso amici e parenti. Le destinazioni preferite rimangono le località italiane, dalle montagne ai mercatini natalizi, passando per le città d’arte e le località termali. Coloro che dispongono di un budget maggiore potrebbero optare per viaggi verso mete esotiche o grandi capitali europee e nordamericane, evidenziando la stratificazione nelle capacità di spesa della popolazione.
