Mosca ha messo in evidenza i suoi progressi in alcune aree del fronte, nonostante questi non abbiano un impatto significativo sulla guerra in corso. L’intento di queste operazioni sembra essere quello di aumentare la pressione nei negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina. In un contesto di stallo, la Russia continua a sostenere una narrativa di avanzamenti, con il presidente Vladimir Putin che afferma che le forze armate “stanno avanzando lungo tutto il fronte”, cercando di giustificare le sue pretese territoriali, in particolare riguardo al Donbass e alla creazione di una ‘zona cuscinetto’ lungo il confine.
Analisi delle conquiste russe
Secondo un’analisi condotta dall’Institute for the Study of War (ISW), un think tank statunitense che monitora quotidianamente il conflitto, le affermazioni di Mosca non corrispondono alla realtà sul campo. Quando si registrano effettivi progressi, il loro significato strategico risulta spesso limitato. È importante notare che la Russia sta cercando di contrastare la strategia comunicativa di Kiev, in particolare dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha visitato Kupiansk, un’area precedentemente rivendicata da Mosca, documentando la sua visita con un video che ha cercato di sminuire l’importanza delle affermazioni russe.
Operazioni nel nord dell’ucraina
La strategia russa, negli ultimi tempi, si è concentrata su operazioni in aree meno difese e senza rilevanza strategica, come le regioni settentrionali di Sumy e Kharkiv. Le modalità operative utilizzate da Mosca in queste aree differiscono notevolmente da quelle impiegate nei punti critici del fronte, come nel Donetsk, dove le incursioni sono state condotte da piccole unità . Per esempio, per conquistare la località di Sotnytskyi Kozachok, dove non si combatte da oltre un anno, la Russia ha mobilitato un numero significativo di soldati in formazione compatta. Tuttavia, non ci sono prove che tali azioni possano preludere a un’offensiva su larga scala. Il colonnello Viktor Trehubov, portavoce delle Forze Congiunte ucraine, ha dichiarato che le operazioni russe nel nord non rappresentano un tentativo serio di ottenere un cambiamento radicale, bensì una provocazione locale.
L’ISW ha sottolineato che la linea del fronte in Ucraina non è a rischio di collasso imminente e che una vittoria russa non è affatto garantita.
Incursioni e villaggi strategicamente irrilevanti
Nei giorni scorsi, Kiev ha denunciato incursioni delle forze russe a Hrabovske, situato nell’oblast di Sumy, lungo il confine, durante la notte tra il 19 e il 20 dicembre 2025, un’area in cui non si registravano scontri da oltre sei mesi. Mosca ha rivendicato il controllo di Hrabovske, un piccolo centro rurale a sud-est di Sumy, e di Vysoke, poco più a sud. Kiev ha confermato il ritiro delle sue forze da alcune posizioni nei pressi di Hrabovske, affermando che i militari stanno lavorando per stabilizzare la situazione.
Secondo gli analisti del think tank americano, l’idea di una ‘zona cuscinetto’ al nord potrebbe aprire la strada a un’estensione di tale area su tutta l’Ucraina, attraverso negoziati e operazioni militari ibride. Attualmente, non ci sono indicazioni che le forze russe stiano preparando o siano in grado di lanciare un’offensiva significativa oltre il confine nel nord dell’Ucraina. L’ISW ha evidenziato che le forze in questa zona sono state recentemente trasferite in altre aree dove si combatte attivamente, come Huliaipole e Pokrovsk.
