All’inaugurazione dell’opera “Apparato Circolatorio. Sei cuori, un solo battito”, lo scultore Jago, il cui vero nome è Jacopo Cardillo, ha condiviso una riflessione profonda sull’interconnessione che esiste nel mondo. L’evento si è svolto il 15 marzo 2025 presso il Terminal 1, Area Transiti, dell’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino ‘Leonardo Da Vinci’.
Un messaggio universale
Durante la cerimonia, Jago ha affermato: “Credo che nel mondo ci sia un ritmo, una pulsazione fondamentale che ci collega. Noi passiamo in mezzo a questa pulsazione, magari anche distrattamente, ma siamo sempre immersi in questo battito”. Queste parole risuonano come un invito a riflettere sulla nostra esistenza e sul modo in cui siamo tutti interconnessi. L’opera, che rappresenta un simbolo di vita e unità , è stata concepita per stimolare una consapevolezza collettiva.
Un’opera che parla di vita
“Apparato Circolatorio” non è solo un titolo, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti. Jago ha voluto rappresentare visivamente il concetto di comunità e di emozione condivisa attraverso la scultura. La scelta di sei cuori come elementi centrali dell’opera sottolinea l’idea che, nonostante le differenze individuali, esiste un unico battito che ci unisce. Questo messaggio è particolarmente rilevante in un contesto come quello di un aeroporto, dove persone di diverse culture e storie si incontrano quotidianamente.
La location e il suo significato
Il Terminal 1 dell’aeroporto di Roma Fiumicino è un luogo di passaggio per milioni di viaggiatori ogni anno. L’installazione di un’opera d’arte in questo spazio non solo arricchisce l’esperienza dei viaggiatori, ma invita anche a una pausa riflessiva. Jago ha scelto questo luogo per la sua capacità di connettere persone provenienti da tutto il mondo, rendendo il messaggio dell’opera ancora più potente e significativo.
Un’arte che emoziona
L’opera di Jago si distingue non solo per la sua estetica ma anche per la sua capacità di evocare emozioni profonde. L’artista ha dichiarato che l’armonia si manifesta quando le cose vibrano in un modo che non va per forza descritto, ma che si percepisce e si sente. Questo approccio invita a una fruizione dell’arte che va oltre la semplice osservazione, incoraggiando un’interazione emotiva e personale con l’opera.
La scultura di Jago rappresenta un importante passo nel panorama artistico contemporaneo, dimostrando come l’arte possa fungere da ponte tra le persone e le culture, creando un senso di comunità e appartenenza in un mondo in continua evoluzione.
