Cancro, dall’olio al torrone: i cibi natalizi che potenziano l’immunoterapia

Franco Fogli

Dicembre 23, 2025

L’alimentazione si sta rivelando un elemento chiave non solo per la prevenzione, ma anche come potenziale alleato nel trattamento del cancro. Secondo il professor Paolo Ascierto, oncologo presso l’Università Federico II di Napoli, recenti ricerche suggeriscono che alcune molecole presenti in determinati alimenti possono agire come potenti attivatori del sistema immunitario, migliorando l’efficacia delle terapie immunologiche. Durante la XVI edizione del Melanoma Bridge e della XI edizione dell’Immunotherapy Bridge, tenutisi a Napoli nel mese di novembre 2025, esperti del settore hanno analizzato il legame tra dieta e oncologia, identificando alimenti che potrebbero contribuire alla lotta contro i tumori.

Il potere dell’olio d’oliva

Un’importante ricerca pubblicata sulla rivista ‘Signal Transduction and Targeted Therapy’ ha evidenziato come la qualità dei grassi nella dieta possa influenzare la risposta immunitaria contro il cancro. Un team di scienziati dell’Università di Hong Kong ha scoperto che l’acido oleico, un grasso monoinsaturo presente in abbondanza nell’olio d’oliva e nella frutta secca, è capace di ripristinare la funzionalità delle cellule T gamma delta, cruciali per il sistema immunitario. Queste cellule, se compromesse dall’assunzione eccessiva di acido palmitico, un grasso saturo, possono perdere la loro efficacia.

Il professor Ascierto ha commentato che l’acido oleico, presente anche in alimenti come avocado e noci, sembra “ricaricare” le cellule T, potenziando così la loro capacità di combattere i tumori. Al contrario, i grassi saturi, come quelli presenti in carni grasse e prodotti trasformati, tendono a promuovere infiammazione e stress ossidativo. La scelta consapevole dei grassi nella dieta potrebbe quindi determinare l’efficacia delle cellule T nella lotta contro le cellule tumorali.

Il fruttosio e la sua funzione

Un altro elemento di interesse è il fruttosio, spesso associato a effetti negativi sulla salute. Tuttavia, uno studio condotto a Shanghai e pubblicato su ‘Cell Metabolism’ ha rivelato che una dieta ricca di fruttosio potrebbe rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro. Il professor Ascierto ha spiegato che il fruttosio, presente in alimenti come fichi secchi e datteri, può stimolare l’attività dei linfociti T CD8+, le cellule responsabili dell’eliminazione delle cellule tumorali, attraverso la produzione di leptina.

Tuttavia, Ascierto ha avvertito che non è sufficiente consumare zuccheri in eccesso per ottenere benefici nella lotta contro il cancro. I risultati della ricerca suggeriscono che il fruttosio potrebbe essere utilizzato in modo strategico. Attualmente, l’oncologo è coinvolto in un progetto di ricerca dell’AIRC, volto a migliorare la risposta all’immunoterapia nel melanoma, attraverso un regime alimentare che combina la dieta mediterranea con l’integrazione di fruttosio e fibre idrosolubili.

Il ruolo dell’acido trans-vaccenico

Un ulteriore nutriente di interesse è l’acido trans-vaccenico (TVA), una sostanza che l’organismo non può produrre autonomamente e che si trova nella carne e nei latticini derivati da animali al pascolo. Uno studio dell’Università di Chicago ha suggerito che il TVA possa rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro. Il professor Ascierto ha spiegato che il TVA inibisce un recettore normalmente attivato da grassi dannosi e attiva un percorso cellulare che migliora la sopravvivenza e la differenziazione delle cellule.

I risultati clinici indicano che i pazienti con livelli più elevati di TVA nel sangue hanno mostrato una risposta migliore alle terapie immunologiche, comprese quelle con cellule CAR-T. Ascierto ha chiarito che l’importanza risiede nel nutrienti TVA e nella sua assunzione nelle giuste dosi, piuttosto che nella fonte alimentare. L’obiettivo non è un consumo eccessivo di carne rossa, ma piuttosto utilizzare il TVA come integratore per massimizzare l’efficacia dei trattamenti.

La dieta come medicina personalizzata

Le ricerche sul bilanciamento dei grassi e sull’impatto del fruttosio e del TVA dimostrano che l’interazione tra dieta e sistema immunitario è complessa e significativa. Il professor Ascierto ha concluso affermando che la ricerca sta avanzando verso la definizione di una “dieta da combattimento” personalizzata. Sono necessari ulteriori studi per comprendere come sfruttare al meglio i nutrienti specifici per potenziare la risposta immunitaria contro il cancro. L’obiettivo finale è trasformare l’alimentazione in una forma di medicina di precisione, ampliando le opzioni terapeutiche per i pazienti oncologici.

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