La recente indagine condotta dal Consorzio Erp Italia ha rivelato dati significativi riguardo alla gestione dei rifiuti elettronici nel nostro Paese. L’analisi, realizzata su un campione rappresentativo di oltre 1.200 cittadini italiani di età compresa tra i 20 e i 60 anni, ha messo in luce il livello di consapevolezza e le pratiche di riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici. Nonostante l’attenzione crescente verso la sostenibilità, i risultati mostrano che il tema dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee) rimane poco conosciuto.
Il quadro della conoscenza sui raee
L’indagine Swoa – Survey Waste & Opportunities Awareness – ha evidenziato che, sebbene il 73% degli intervistati si senta preparato riguardo al riciclo, una parte consistente della popolazione non ha familiarità con l’acronimo Raee. Infatti, il 56% non sa cosa significhi, mentre solo il 44% riesce a collegarlo correttamente ai rifiuti elettronici. Questi dati, pubblicati il 22 dicembre 2025, rivelano un divario significativo tra la percezione e la realtà del riciclo dei Raee in Italia.
Un’analisi più approfondita dei comportamenti di riciclo mostra un’Italia divisa. Ben il 41% degli intervistati afferma di riciclare correttamente i Raee, ma tra questi, una buona parte li smaltisce in modo errato, con il 25% che finisce per gettarli nell’indifferenziato e il 22% che si affida a operatori non ufficiali. Inoltre, il 36% conserva a casa dispositivi elettronici obsoleti perché non sa dove portarli, evidenziando una mancanza di informazioni pratiche e accessibilità ai punti di raccolta.
Le richieste dei cittadini e le opportunità di miglioramento
L’indagine ha messo in luce la necessità di servizi più accessibili e vicini ai cittadini. Tra le proposte più gettonate, il 65% degli intervistati ha suggerito l’introduzione di contenitori condominiali per il riciclo dei Raee, il 60% ha chiesto una raccolta porta a porta e il 55% ha evidenziato l’importanza di campagne informative sui canali tradizionali e digitali. Questi risultati suggeriscono che, sebbene ci sia una volontà di riciclare, gli ostacoli culturali e logistici impediscono un comportamento più virtuoso.
Alberto Canni Ferrari, Procuratore Speciale del Consorzio Erp Italia, ha sottolineato come l’indagine Swoa dimostri che i cittadini desiderano contribuire attivamente, ma spesso non sanno come farlo. La mancanza di conoscenze approfondite e la difficoltà di accesso alla raccolta dei Raee rappresentano delle barriere significative. Nel 2024, il Consorzio ha raccolto oltre 23.000 tonnellate di Raee e più di 3.900 tonnellate di pile portatili esauste, attraverso una rete di 3.839 punti di prelievo attivi in tutto il territorio nazionale, confermando così il proprio impegno nel facilitare il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici.
Un futuro di maggiore consapevolezza e azione
Nonostante le criticità riscontrate, la ricerca ha anche messo in evidenza un aspetto positivo: circa un terzo della popolazione mostra una consapevolezza avanzata riguardo ai Raee e si impegna a conferire i rifiuti attraverso i canali corretti. Questi cittadini chiedono maggiore trasparenza normativa e servizi più efficaci, rappresentando una base solida su cui costruire un miglioramento strutturale del sistema di gestione dei rifiuti.
Il Consorzio Erp Italia si trova quindi a un bivio: rendere il riciclo dei Raee più semplice e accessibile, trasformando la buona volontà dei cittadini in azioni concrete e virtuose. Con queste premesse, è fondamentale continuare a lavorare su iniziative che possano informare e facilitare i cittadini, affinché possano contribuire attivamente a un futuro più sostenibile.
