Anaoo Assomed, Cimo Fesmed, Fimmg, Fimp e Sumai hanno espresso forti critiche nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), accusandolo di aver preso il controllo del Governo e di aver alterato una situazione precedentemente vantaggiosa per la categoria dei medici. Queste affermazioni sono state rilasciate il 22 dicembre 2025, in un contesto in cui i sindacati rappresentano i medici dipendenti e convenzionati, nonché i dirigenti sanitari.
Le conseguenze della manovra economica
I sindacati hanno denunciato che anche la recente manovra economica ha avuto un impatto negativo sui medici e sui dirigenti sanitari. In una nota congiunta, hanno sottolineato che il Ministero della Salute è diventato un “ostaggio” del Mef, il che ha portato a conseguenze gravi per coloro che si dedicano quotidianamente alla salute dei cittadini. Secondo i rappresentanti sindacali, la situazione attuale è considerata offensiva per tutti i professionisti della salute, i quali si trovano a dover affrontare un contesto sempre più difficile.
Critiche alla gestione delle risorse
I rappresentanti di Anaoo Assomed, Cimo-Fesmed, Fimmg, Fimp e Sumai hanno descritto la recente gestione delle risorse come un “teatrino disonorevole”. Hanno fatto riferimento a un emendamento che, se approvato, avrebbe potuto garantire risorse già stanziate per la dirigenza medica, ma che è stato affondato in un blitz notturno alla vigilia di Natale. Questo emendamento era considerato cruciale per affrontare le ingiustizie economiche che penalizzano i dirigenti sanitari e i medici convenzionati, esclusi da adeguamenti delle prestazioni aggiuntive.
Il futuro della medicina convenzionata
I sindacati hanno inoltre evidenziato come i 20.000 specialisti ambulatoriali convenzionati pubblici, fondamentali per la gestione dei pazienti cronici e per la riduzione delle liste d’attesa, siano stati completamente trascurati. La mancanza di attenzione nei confronti della medicina generale e della pediatria di libera scelta è un altro punto critico sollevato dai rappresentanti sindacali. La continua riduzione del numero di medici di famiglia attivi ha portato a una situazione in cui milioni di italiani si trovano senza un medico o un pediatra di fiducia.
Preparazione a un anno di proteste
I leader sindacali hanno avvertito che ci si deve preparare a un anno di “barricate” per difendere i professionisti della salute. Hanno sottolineato la necessità di un approccio più globale nella gestione delle politiche sanitarie, lamentando la mancanza di programmazione e di attenzione per il diritto alla salute. La loro posizione è chiara: continueranno a opporsi agli attacchi alla sanità e ai suoi professionisti, cercando sempre di proporre miglioramenti utili per la salvaguardia della salute pubblica.
In un contesto in cui il servizio sanitario nazionale è sotto pressione, i sindacati si sono dichiarati pronti a lottare per garantire che la salute dei cittadini rimanga una priorità assoluta.
