Adagiata tra le isole di Honshū, Shikoku e Kyūshū, la città di Kure si presenta come un tesoro nascosto, lontano dai circuiti turistici più affollati. Questa località, che merita di essere esplorata da chi cerca esperienze autentiche, offre un mix di avventure in bicicletta, prelibatezze culinarie, artigianato tradizionale e tramonti mozzafiato sulla costa. Kure è un luogo dove ogni angolo racconta una storia, invitando i visitatori a prendersi il tempo necessario per apprezzarne la bellezza.
La partenza da Hiroshima e l’inizio dell’avventura
Il viaggio verso Kure ha inizio dalla stazione di Hiroshima, dove i passeggeri possono salire su un treno diretto a Kawajiri, raggiungibile in circa un’ora. Da qui, si apre davanti agli occhi dei ciclisti la pista ciclabile del Tobishima Kaidō, un percorso che si snoda fino a Imabari. Questo tragitto collega sette isole, unite tra loro e alla terraferma da una serie di ponti. La linea blu tracciata sull’asfalto guida i ciclisti, mentre il paesaggio circostante regala scorci di agrumi arancioni che si stagliano contro il mare turchese e il profumo del vento marino. È un invito a scoprire un nuovo mondo, lontano dalla frenesia delle città.
Durante il percorso, Takao Saito, una guida esperta, condivide la sua passione per la storia locale e l’impatto che lo sviluppo dei trasporti ha avuto sulle piccole città portuali. I ciclisti pedalano a un ritmo tranquillo, mentre il suono delle onde e il movimento delle pedivelle creano una sinfonia di serenità. Dopo poco, Mitarai si presenta come un luogo fuori dal tempo, dove la Shintoyo Guesthouse accoglie i viaggiatori con un mix di fascino e discrezione. Il proprietario, Akira Inoue, ha dedicato 15 anni al restauro di edifici storici, preservandone l’anima. La guesthouse ha anche attirato l’attenzione dell’industria cinematografica, essendo stata scelta come set per il film acclamato “Drive My Car”.
La gastronomia di Osakikamijima
Un altro aspetto affascinante di Kure è la gastronomia, in particolare sull’isola di Osakikamijima, famosa per le sue ostriche e i gamberi. Qui, Suzuki Takashi, proprietario della Farm Suzuki, accoglie i visitatori e condivide la sua esperienza. Ispirato da pratiche internazionali, spiega i segreti della coltivazione delle ostriche, illustrando come la circolazione dell’acqua influisca sulla crescita e come i cestini vengano utilizzati per separare le diverse dimensioni. Suzuki è noto per la coltivazione delle ostriche francesi Claire e dei gamberi tigre striati, in un ambiente in cui acque di montagna e di mare si mescolano, creando un dialogo tra culture culinarie.
All’assaggio, i prodotti freschi offrono un’esperienza gustativa unica, con gamberi teneri e ostriche crude che sprigionano un sapore iodico. La passione di Suzuki si riflette nelle sue parole, mentre descrive il profumo giapponese unico che gli ospiti percepiscono al loro arrivo. Ogni assaggio diventa un viaggio sensoriale, un legame tra il territorio e le tradizioni culinarie.
La tradizione del sake e l’artigianato del bambù
Il ritorno sulla terraferma porta i visitatori a riflettere e a scoprire altre tradizioni artigianali. Nella storica Akitsu, si trova il birrificio Tsuka Shuzo, fondato nel 1848 e attualmente gestito da Soichiro Tsuka. Entrando nell’antico edificio, si viene avvolti da un profumo inconfondibile di riso fermentato e legno invecchiato. Soichiro spiega il processo di produzione del sake, tramandato di generazione in generazione. Ogni fase, dalla lucidatura del riso alla lenta fermentazione, rappresenta un’eredità artigianale che si riflette nel gusto morbido e complesso del prodotto finale.
Il viaggio si conclude a Takehara, dove i visitatori possono apprendere l’arte di lavorare il bambù in un laboratorio dedicato. Qui, si scopre il ritmo meditativo del lavoro manuale, un’opportunità per comprendere come anche i gesti più semplici racchiudano secoli di conoscenza e tradizione.
Un’esperienza autentica a Kure
L’osservazione di Suzuki sul “profumo del Giappone” rimane impressa, catturando l’essenza di ciò che si può vivere a Kure. Sebbene le mete turistiche come Tokyo e Kyoto siano indimenticabili, non riescono a riflettere appieno la diversità del Giappone. Kure, con il suo paesaggio unico, la sua storia ricca, l’ospitalità calorosa e la trasmissione delle tradizioni, offre un’esperienza autentica e profonda. Qui, il concetto di ichigo ichie invita a cogliere l’importanza del momento presente e degli incontri significativi. Kure non si presenta come una destinazione eclatante, ma come una rappresentazione genuina e fedele di un Giappone che continua a sorprendere e a ispirare.
