Farmaceutica, Cattani di Farmindustria: “L’Italia può crescere grazie a innovazione e AI”

Franco Fogli

Dicembre 22, 2025

Il settore farmaceutico italiano si trova in una posizione strategica nel panorama globale della ricerca e dell’innovazione. Il 22 dicembre 2025, Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha dichiarato all’agenzia Adnkronos Salute che per mantenere e rafforzare questa posizione, sono necessarie due azioni fondamentali: ridurre la burocrazia e aumentare gli investimenti nel settore della salute.

Il ruolo dell’Italia nella ricerca farmaceutica

L’Italia, secondo Cattani, è attualmente un attore importante nel campo della ricerca e della produzione farmaceutica. Tuttavia, questo vantaggio competitivo non deve essere considerato scontato. Cattani ha sottolineato l’importanza di collegare i cambiamenti globali con le scelte strategiche del Paese in ambito industriale e sanitario. L’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) ha già avuto un impatto significativo nella fase di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, accelerando i processi e migliorando l’efficienza. A livello mondiale, l’industria farmaceutica è il settore che investe maggiormente in ricerca e sviluppo, con una previsione di investimenti che raggiungeranno i 2 trilioni di dollari entro il 2030.

Grazie all’IA, oltre 100 nuovi farmaci sono stati identificati, riducendo i tempi della fase preclinica fino al 40%. Questo progresso è cruciale, poiché i cicli di ricerca clinica e approvazione possono richiedere fino a 12 anni. Accorciare questi tempi senza compromettere la qualità dei dati scientifici significa rendere disponibili nuove cure in modo più rapido ai pazienti.

Intelligenza artificiale e produzione farmaceutica

L’intelligenza artificiale non si limita solo alla fase di ricerca, ma si estende anche alla produzione industriale. Grazie all’automazione e alla gestione basata sui dati, le aziende farmaceutiche possono creare impianti altamente competitivi, in grado di rispettare gli standard delle agenzie internazionali. Cattani ha affermato che per rendere l’Italia più attrattiva per gli investimenti, è essenziale rafforzare le collaborazioni tra pubblico e privato nella ricerca scientifica e clinica.

Nonostante l’Italia disponga di una solida base accademica e scientifica, affronta ancora sfide legate alla burocrazia e al trasferimento tecnologico, che limitano la partecipazione dei pazienti italiani a studi clinici internazionali. È necessario intervenire anche a livello industriale, attraverso politiche fiscali e incentivi competitivi. Una proposta in discussione è l’estensione delle Zone economiche speciali (ZES) a tutto il Paese, per stimolare nuovi investimenti.

Il contributo dell’industria farmaceutica all’economia italiana

L’industria farmaceutica rappresenta uno dei settori manifatturieri più rilevanti in Italia, contribuendo significativamente all’occupazione e alla produzione. Nel 2024, il saldo commerciale del settore ha raggiunto i 21 miliardi di euro, con esportazioni pari a 54 miliardi. Per il 2025, si prevede che le esportazioni supereranno i 70 miliardi di euro. Cattani ha evidenziato che per consolidare questa leadership, è fondamentale ridurre la burocrazia e aumentare gli investimenti nella salute.

La prima azione proposta riguarda l’attrattività del sistema industriale e della ricerca, enfatizzando l’importanza di un uso più efficiente dei dati e una maggiore digitalizzazione. La seconda azione si concentra sul mercato interno della salute, dove la domanda di farmaci continua a crescere, ma i limiti di spesa pubblica non si adeguano, creando difficoltà per le aziende attraverso il meccanismo del payback. Questo sistema, introdotto vent’anni fa come misura straordinaria, è diventato insostenibile, gravando ulteriormente sulle spese fiscali.

Accesso ai farmaci e vaccini innovativi

Cattani ha sottolineato l’importanza di garantire un accesso rapido e uniforme ai farmaci e ai vaccini su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è completare il percorso di uscita dal sistema di payback e garantire un accesso veloce ai trattamenti appena approvati dall’Agenzia europea del farmaco (Ema). La proposta di un early access nazionale permetterebbe ai cittadini italiani di avere accesso immediato a nuove terapie.

Infine, Cattani ha affermato che la spesa farmaceutica deve essere considerata un investimento e non un costo. Con l’uso dei dati, è possibile misurare l’efficacia reale di farmaci e interventi di prevenzione, contribuendo a un’evoluzione del sistema sanitario in linea con l’innovazione scientifica e tecnologica. Questi elementi sono essenziali per mantenere l’Italia competitiva a livello globale nel settore della salute.

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