Il commercio internazionale sta affrontando un nuovo capitolo di tensioni, con la Cina che ha recentemente annunciato l’introduzione di dazi sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’Unione Europea. Questa decisione, comunicata dal Ministero del Commercio cinese, entrerà in vigore a partire dal 23 dicembre 2025 e prevede tariffe che variano dal 21,9% al 42,7%. La mossa di Pechino segue un’indagine preliminare che ha suggerito che i sussidi europei abbiano creato “danni sostanziali” all’industria lattiero-casearia cinese, portando a una situazione di crescente preoccupazione per il settore agroalimentare europeo.
La reazione dell’unione europea
La Commissione Europea ha espresso il proprio disappunto riguardo alla decisione cinese. Olof Gill, vice portavoce dell’esecutivo Ue, ha sottolineato che l’ente sta esaminando la questione con attenzione e ha definito le affermazioni cinesi come “discutibili” e basate su prove insufficienti. La Commissione ha già avviato un’analisi approfondita della situazione e prevede di fornire un feedback alle autorità cinesi. La scadenza per la chiusura dell’inchiesta, che potrebbe portare a misure definitive, è fissata per il 21 febbraio 2026. Gill ha confermato l’impegno dell’Unione Europea a tutelare gli interessi degli agricoltori e degli esportatori, nonché a contrastare l’uso scorretto degli strumenti di difesa commerciale da parte della Cina.
Impatto sul mercato dei formaggi italiani
Negli ultimi cinque anni, il valore delle esportazioni di formaggi italiani in Cina è aumentato in modo significativo, triplicando i volumi. Nel 2024, le vendite di formaggi italiani hanno raggiunto i 71 milioni di euro, con un incremento del 207% rispetto al 2020. Questo settore rappresenta il secondo prodotto agroalimentare italiano più esportato in Cina, subito dopo il vino. Tuttavia, l’introduzione dei dazi cinesi rappresenta una grave minaccia per la crescita di questo mercato, già compromesso dalle tensioni commerciali globali.
Coldiretti e Filiera Italia hanno denunciato il rischio di un’ulteriore escalation della guerra commerciale, che potrebbe avere effetti devastanti sul settore agroalimentare. Nonostante i numeri attuali siano ancora contenuti, l’interesse crescente per prodotti di alta qualità , come i formaggi freschi italiani, potrebbe essere compromesso da questa nuova situazione.
Contesto globale e prospettive future
La decisione della Cina si inserisce in un contesto di crescente protezionismo a livello globale, alimentato dalle politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Il rischio di una competizione globale in cui ogni nazione agisce per conto proprio sta diventando sempre più concreto. La replica della Cina al modello tariffario statunitense evidenzia come le tensioni commerciali possano influenzare negativamente le relazioni internazionali e il commercio globale.
In questo scenario complesso, anche l’accordo tra l’Unione Europea e i Paesi Mercosur è stato posticipato. La firma dell’intesa, prevista per il 20 dicembre 2025, è stata rinviata a gennaio 2026 a causa delle preoccupazioni espresse da Francia e Italia riguardo la protezione del settore agricolo. Nonostante le difficoltà , la Commissione Europea mantiene un cauto ottimismo, impegnandosi a lavorare con gli Stati membri per trovare una soluzione che consenta di raggiungere un accordo.
La situazione attuale, caratterizzata da dazi imposti da Cina e Stati Uniti, rende fondamentale la conclusione di un accordo con i Paesi Mercosur, rappresentando un passo importante verso il rafforzamento del multilateralismo in un contesto commerciale sempre più frammentato.
