Il colloquio con l’AdnKronos ha messo in luce l’importanza della figura di Anna Kuliscioff, storica del socialismo italiano, a un secolo dalla sua morte avvenuta a Milano il 29 dicembre 1925. Kuliscioff non è solo un simbolo di un’epoca passata, ma rappresenta un interrogativo attuale per il futuro della politica italiana. Milano, insieme ad altre città , riscopre l’eredità di questa donna che ha incarnato la coscienza critica del socialismo, nota come “dottora dei poveri” per il suo impegno come medico e per la sua inflessibile posizione a favore dei diritti delle donne. Valdo Spini, storico del socialismo e presidente della Fondazione Rosselli, ha condiviso con l’Adnkronos le riflessioni sull’eredità politica di Kuliscioff.
Il lascito di Anna kuliscioff
Valdo Spini ha sottolineato come la figura di Anna Kuliscioff sia stata definita da molti come “madrina del socialismo riformista” e “donna innamorata della libertà ”. A suo avviso, non ci sono dimenticanze nel ricordo di Kuliscioff, anzi la sua personalità forte è stata paragonata a quella di un uomo del socialismo italiano, un termine che riflette il contesto maschilista dell’epoca. Spini ha evidenziato come, con il passare del tempo, le sfumature del personaggio di Kuliscioff diventino sempre più interessanti.
Kuliscioff fu arrestata a Firenze durante il processo della Prima Internazionale e scontò un periodo di detenzione a Santa Verdiana, dove oggi si trova la facoltà di architettura. Questo episodio della sua vita ha avuto ripercussioni sulla sua salute, poiché la prigionia le ha causato una tubercolosi che l’ha accompagnata per tutta la vita. La sua storia è un esempio di coraggio e determinazione, che continua a ispirare le nuove generazioni.
Il riformismo e il suo recupero
Negli anni ’80, Anna Kuliscioff ha riacquistato visibilità , soprattutto dopo il congresso del Midas, con il Partito Socialista Italiano che le ha dedicato la testa del partito nel 1983. Spini ha ricordato come, in passato, la sua figura fosse stata oscurata nella narrazione storica del PSI, insieme a quella di Giacomo Matteotti. I riformisti, considerati sconfitti dal fascismo, hanno visto la loro resistenza e il loro coraggio riaffiorare nel tempo, evidenziando l’importanza del loro contributo nella lotta per i diritti e le libertà .
Il discorso di Filippo Turati al congresso di Livorno del 1921, che portò alla nascita del Partito Comunista Italiano, viene ricordato da Spini come un esempio di lungimiranza. I riformisti, attraverso azioni concrete come la creazione di sindacati e cooperative, hanno trasformato profondamente la società italiana, guadagnandosi il rispetto e la paura dei fascisti, che cercavano di annullare le conquiste del riformismo.
Relazioni e influenze nel socialismo
Anna Kuliscioff ha avuto un’importante influenza su figure come Pietro Nenni, che si trovava al suo funerale e subì violenze fasciste in quell’occasione. Spini ha ricordato come Kuliscioff avesse una visione chiara della politica e del futuro, riconoscendo il valore di giovani come Carlo Rosselli. Anche se le donne non avevano il diritto di voto, Kuliscioff esercitava una notevole influenza, seguendo con interesse i discorsi parlamentari di Claudio Treves, un altro riformista.
La sua relazione con Filippo Turati è stata caratterizzata da un profondo rispetto reciproco. Quando Rosselli propose a Turati di fuggire in Francia, utilizzò il ricordo di Anna per convincerlo a prendere una decisione coraggiosa. Questo legame tra i due esprime la forza dell’amore e dell’impegno politico, che ha segnato la loro esistenza.
Femminismo e impegno politico
Kuliscioff ha sempre sostenuto l’importanza della solidarietà tra donne, pur avendo avuto rapporti complessi con altre attiviste come Angelica Balabanoff e Margherita Sarfatti. La sua visione del femminismo era strettamente legata al socialismo e all’emancipazione delle donne, un tema centrale nella sua vita e nel suo lavoro. Spini ha sottolineato come il femminismo di Kuliscioff fosse caratterizzato da un forte contenuto economico e sociale, riflettendo le condizioni della società del suo tempo.
Oggi, il pensiero di Kuliscioff risulta ancora attuale, specialmente per il suo costante invito all’impegno politico. In un contesto contemporaneo in cui si avverte un distacco dalla politica, il suo messaggio rimane fondamentale. La sua visione dell’impegno politico come elemento centrale per la società è un tema che continua a risuonare nel dibattito attuale.
