I ricercatori della Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur hanno recentemente annunciato una scoperta sorprendente riguardante il Monte Bianco. Secondo i dati raccolti, la vetta, che in passato era stata misurata a 4.810 metri, ora si attesta a 4.807,3 metri. Questo cambiamento, che segna una diminuzione dell’altezza della montagna, è stato documentato grazie a una missione di ricerca condotta in collaborazione con il Laboratoire Edytem dell’Université de Savoie Mont-Blanc.
La missione di rilevamento
Il 21 dicembre 2025, Fabrizio Troilo, coordinatore dell’area ricerca della Fondazione Montagna Sicura, ha spiegato che il rilievo topografico non si è limitato a misurare l’altezza della cima, ma ha avuto come obiettivo la ricostruzione dell’intero contesto attorno alla vetta. Questo approccio mira a monitorare l’evoluzione e i cambiamenti della montagna nel tempo. Per ottenere risultati precisi, sono stati impiegati strumenti avanzati come droni, telerilevamento e georadar. Questi strumenti hanno permesso di definire il cosiddetto “stato zero” del punto più alto d’Europa, fornendo un quadro dettagliato della sua condizione attuale.
Un’analisi storica delle misurazioni
La Fondazione Montagna Sicura ha accesso a una serie storica di misurazioni della cima del Monte Bianco, che spaziano dalle rilevazioni più antiche a quelle effettuate negli ultimi anni. Queste misurazioni, condotte dai geometri dell’Alta Savoia ogni due anni, mostrano variazioni irregolari nel tempo. Recentemente, i dati raccolti suggeriscono l’inizio di un trend di diminuzione costante e graduale dell’altezza della montagna. Troilo ha sottolineato l’importanza di questi risultati, evidenziando come il cambiamento climatico stia avendo un impatto significativo anche a quote estremamente elevate, dove in passato si pensava che tali fenomeni non potessero manifestarsi.
Riflessioni sul cambiamento climatico
La scoperta dell’abbassamento del Monte Bianco ha sollevato interrogativi importanti riguardo all’entità del cambiamento climatico attuale. Troilo ha affermato che l’evidenza di tali cambiamenti in un contesto così elevato dovrebbe spingere a una riflessione profonda sulle conseguenze globali del riscaldamento climatico. La situazione attuale della montagna più alta d’Europa rappresenta un campanello d’allarme che invita a considerare seriamente le sfide ambientali che il mondo deve affrontare. La ricerca continua e il monitoraggio della montagna rimangono cruciali per comprendere meglio i fenomeni in atto e le loro implicazioni per l’ecosistema circostante.
