Manovra: nuove misure per pensioni, Ponte sullo Stretto e abitazioni in arrivo

Lorenzo Di Bari

Dicembre 21, 2025

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato, il 18 dicembre 2025, un maxi emendamento proposto dal governo riguardante la manovra economica. L’approvazione di questo testo ha avuto luogo in un clima di confronto politico, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha partecipato attivamente ai lavori. “È la 29esima legge di bilancio che faccio, so perfettamente come funziona”, ha dichiarato Giorgetti, sottolineando l’importanza del risultato finale piuttosto che del processo di presentazione delle proposte.

Il ministro ha espresso fiducia nel lavoro svolto dal governo, affermando: “Crediamo di aver fatto delle cose giuste e di lavorare bene nell’interesse di tutti gli italiani, ora tocca al Parlamento”. In risposta a domande riguardanti eventuali dimissioni, ha ironicamente commentato: “Ci penso tutte le mattine, sarebbe la cosa più bella da fare, personalmente”.

Modifiche e sospensioni in commissione

Durante i lavori, è emersa una norma proposta da Fratelli d’Italia che riapre i termini per il condono del 2003. Questa proposta ha suscitato forti reazioni da parte dell’opposizione, che ha chiesto il ritiro immediato del testo. A seguito delle tensioni, la Commissione Bilancio ha sospeso i lavori, ma l’emendamento è stato successivamente trasformato in un ordine del giorno, consentendo di superare l’impasse. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama, ha confermato la notizia a margine delle discussioni sulla manovra.

La Commissione ha completato le votazioni sugli emendamenti e ha conferito il mandato ai relatori Guido Liris (Fratelli d’Italia), Claudio Borghi (Lega), Dario Damiani (Forza Italia) e Mario Alejandro Borghese (Centro DemocraticoUdcNoi ModeratiMaieCp). Il testo sarà discusso in aula a Palazzo Madama il 22 dicembre 2025, con l’approvazione prevista per il giorno successivo. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 10 del 23 dicembre.

Misure relative a pensioni e Tfr

Tra le misure approvate, spicca la decisione di interrompere l’accesso alla pensione anticipata di vecchiaia per coloro che cumulano la rendita dei fondi complementari. I lavoratori precoci, che hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni, subiranno un incremento dei tagli all’anticipo pensionistico. Le riduzioni previste ammontano a 20 milioni di euro dal 2027, 60 milioni dal 2028, e 90 milioni dal 2029 al 2032, con un picco di 140 milioni nel 2033 e 190 milioni dal 2034.

A partire dal primo gennaio 2026, tutte le aziende con 50 dipendenti saranno obbligate a versare il Tfr al Fondo Inps. Questa misura si estenderà nel 2032 anche alle imprese con 40 dipendenti o più, ampliando così il numero di lavoratori tutelati.

Nuove disposizioni per i neo assunti e il Ponte sullo Stretto

Per i neo assunti nel settore privato, dal luglio 2026 sarà prevista un’adesione automatica alla previdenza complementare, con la possibilità di rinunciare entro sessanta giorni dall’assunzione. Inoltre, i contratti rinnovati nel 2024 beneficeranno di una tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi a partire dal primo gennaio 2026, ampliando la platea di beneficiari fino a redditi di 33mila euro.

Il governo ha previsto anche un meccanismo di versamento anticipato del contributo sui premi delle assicurazioni, con un gettito addizionale stimato in 1,3 miliardi di euro solo per il 2026. Inoltre, sono stati rifinanziati gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, in risposta all’aggiornamento dell’iter amministrativo e per garantire la continuità dei finanziamenti nel 2032 e 2033.

Iniziative per il Piano Casa e gli affitti brevi

Tra le altre misure approvate, il Piano Casa riceverà 200 milioni di euro per il biennio 2026-2027, con un milione di euro destinato per ciascun anno per sostenere le attività dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi. Le agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali saranno prorogate fino al 30 settembre 2028, con una ritenuta d’acconto ridotta dal 2028.

A partire da gennaio, l’aliquota dell’imposta sulle transazioni finanziarie aumenterà, passando dallo 0,1% allo 0,2% per le cessioni su mercati regolamentati, e dallo 0,2% allo 0,4% per le altre transazioni. Infine, l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza passerà dallo 0,02% allo 0,04%. Le nuove regole prevedono un’imposta al 21% per la prima casa in affitto inferiore a 30 giorni e al 26% per la seconda, mentre oltre due immobili si considerano reddito imponibile.

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