Il 21 dicembre 2025, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato un’importante decisione all’interno del governo israeliano riguardo alla creazione di nuove colonie in Cisgiordania. Questa mossa è stata approvata dal gabinetto di sicurezza israeliano e prevede l’istituzione di 19 nuove colonie, portando il totale a 69 nuovi insediamenti autorizzati negli ultimi tre anni. Smotrich ha dichiarato che questa azione è fondamentale per “bloccare l’istituzione di uno Stato palestinese terrorista”, evidenziando la volontà di continuare a sviluppare e costruire sul territorio considerato patrimonio ancestrale di Israele.
La posizione di Smotrich sulla questione palestinese
Il ministro Smotrich ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo alla questione palestinese, affermando che la creazione di nuove colonie è un passo necessario per garantire la sicurezza di Israele. Durante la sua dichiarazione, ha sottolineato l’importanza di insediarsi e costruire su terreni che considera parte della storia e della cultura israeliana. Questa dichiarazione ha suscitato reazioni contrastanti, con i sostenitori che vedono in essa un rafforzamento della sovranità israeliana, mentre i critici avvertono che potrebbe ostacolare ulteriormente il processo di pace nella regione.
Smotrich ha affermato che il governo continuerà a perseguire questa politica, nonostante le pressioni internazionali e le critiche da parte di diversi paesi. La decisione di approvare nuove colonie è vista come un segnale della determinazione di Israele a mantenere il controllo su territori contesi, in un contesto di crescente tensione tra israeliani e palestinesi.
Prospettive di pace per Gaza
In un contesto parallelo, il piano di pace per Gaza proposto dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta facendo progressi, secondo quanto riportato dall’inviato speciale Steve Witkoff. Il 21 dicembre 2025, Witkoff ha comunicato attraverso un post su X che i colloqui con rappresentanti di Egitto, Qatar e Turchia hanno portato a sviluppi positivi. In particolare, ha menzionato l’intenzione di creare un “Consiglio per la pace”, un’amministrazione di transizione per la Striscia di Gaza, con l’obiettivo di garantire sicurezza, assistenza ai civili e ricostruzione.
Witkoff ha descritto il Consiglio come una delle venti misure previste nel piano di pace, sottolineando l’importanza di una cooperazione internazionale per affrontare le sfide che la regione si trova ad affrontare. Questo approccio mira a stabilire un quadro di governance temporanea che possa facilitare la transizione verso una pace duratura e un miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini di Gaza.
Il piano di Witkoff rappresenta un tentativo di affrontare le complesse dinamiche regionali e di promuovere un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, nonostante le sfide persistenti e le divergenze di opinioni sulle questioni fondamentali del conflitto israelo-palestinese.
