Torino: corteo di protesta contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna

Marianna Ritini

Dicembre 20, 2025

Oltre duemila persone hanno preso parte a una manifestazione a Torino il 20 dicembre 2025, mentre la città era blindata a causa di un imponente dispiegamento di forze dell’ordine. L’evento è stato organizzato per protestare contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna, un luogo simbolo per molte comunità locali. Durante il corteo, i partecipanti hanno scandito slogan come “Askatasuna non si tocca, la difenderemo con la lotta” e “Askatasuna vuol dire libertà”, esprimendo la loro determinazione a difendere il centro sociale.

La manifestazione ha visto la partecipazione di diverse bandiere, tra cui quelle del movimento No Tav e della Palestina, nonché cartelli con frasi come “ogni strada sarà Askatasuna” e “le lotte non si arrestano”. I manifestanti hanno anche esposto uno striscione creato da famiglie e bambini del quartiere, decorato con impronte di mani colorate. La folla ha affermato di voler inviare un messaggio forte e chiaro al governo, descritto come “militare”, e ha chiesto una maggiore attenzione alle problematiche sociali.

La situazione a Torino

Il 20 dicembre, Torino ha visto un massiccio schieramento di forze dell’ordine, con controlli attuati anche alle stazioni ferroviarie per monitorare eventuali arrivi da altre città. I mezzi pubblici che normalmente attraversano la zona sono stati deviati per garantire la sicurezza durante il corteo. Questa presenza massiccia di polizia ha contribuito a creare un clima di tensione, con i manifestanti che hanno denunciato un’atmosfera quasi da stato di guerra nel quartiere di Vanchiglia.

Le dichiarazioni dei portavoce di Askatasuna

Stefano, uno dei portavoce del centro sociale, ha sottolineato che il 20 dicembre non rappresenta la fine, ma un nuovo inizio, evidenziando l’importanza di eventi futuri come un’assemblea cittadina prevista per il 17 gennaio e una manifestazione nazionale il 31 gennaio a Torino. Ha dichiarato che l’attacco subito non è limitato a un singolo centro sociale, ma si estende a tutti i movimenti sociali, compresi quelli che sostengono la causa palestinese. La solidarietà ricevuta da diverse parti d’Italia è stata definita fondamentale per il movimento e il corteo è stato descritto come un’opportunità per mostrare il valore di Askatasuna.

Le parole del vicepremier Antonio Tajani

Il vicepremier Antonio Tajani ha commentato la situazione, affermando che è fondamentale rispettare la legge. Ha sostenuto che lo Stato ha il dovere di far rispettare le normative e ha difeso l’operato del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Tajani ha avvertito che la violenza non può essere tollerata e ha sottolineato che chi commette atti violenti non deve aspettarsi che lo Stato rimanga fermo. Ha inoltre affermato che la libertà di manifestare deve essere garantita, ma senza messaggi violenti. La sua posizione ha messo in evidenza la necessità di un equilibrio tra il diritto di protesta e la sicurezza pubblica, mantenendo un forte richiamo al rispetto della legge.

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