Questa mattina, il 20 dicembre 2025, si è tenuta la cerimonia di premiazione della ventesima edizione del “Premio ASI Sport & Cultura”, un evento che ha consolidato la sua presenza nel panorama sportivo italiano. Il riconoscimento, istituito nel 2006 per celebrare il decennale dell’Ente, ha messo in luce i valori fondamentali dello sport, come l’impegno, la solidarietà e l’amicizia, insieme alle eccellenze del movimento sportivo nazionale.
Il premio a Claudio Ranieri
Durante la cerimonia, tra i premiati è emerso Claudio Ranieri, noto allenatore di calcio, che ha condiviso il suo orgoglio per il riconoscimento ricevuto. Ranieri ha dichiarato: «Questo premio ha significato tanto per me e mi ha reso orgoglioso di aver contribuito a far apprezzare l’Italia nel mondo. Io sono il più piccolo e vengo premiato, ma ci sono grandi campioni che hanno rappresentato il Paese nel modo migliore». Le sue parole riflettono non solo la sua esperienza personale, ma anche il legame profondo con il calcio italiano.
Il legame con la Roma e lo stadio Olimpico
L’ex tecnico ha poi rievocato il suo legame con la Roma e lo stadio Olimpico, esprimendo emozione per i ricordi legati a questo luogo. «Da ragazzo mi batteva il cuore solo quando venivo qui a vedere la Roma e pensavo se un giorno sarei riuscito a giocare in questo stadio. I miei sogni si sono realizzati e sono veramente soddisfatto di quanto fatto», ha affermato Ranieri, sottolineando l’importanza di questo stadio nella sua carriera e nella sua vita.
I sogni futuri e la passione per il calcio
Quando gli è stato chiesto dei suoi sogni futuri, il tecnico ha risposto con determinazione: «Ne ho sempre. L’uomo che smette di sognare ha chiuso. Ne ho tanti da realizzare e bisogna lavorare duramente per raggiungerli». Questa affermazione evidenzia la sua continua voglia di migliorarsi e di affrontare nuove sfide, dimostrando che la passione per il calcio non si esaurisce mai.
Riflessioni sulla stagione passata
Ranieri ha anche fatto riferimento alla sorprendente rimonta della Roma nella scorsa stagione, evidenziando l’importanza del sostegno dei tifosi. «Ho avuto la fortuna di allenare ragazzi d’oro e di avere almeno 60mila persone a soffiarci dietro a ogni partita all’Olimpico. Lo avevo detto quando ero arrivato: da soli non ce l’avremmo fatta. I tifosi ci hanno spinto e incoraggiato ogni volta», ha concluso, riconoscendo il ruolo fondamentale del pubblico nel successo della squadra.
L’evento di oggi ha quindi rappresentato non solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità per riflettere sui valori che lo sport porta con sé, unendo atleti, allenatori e appassionati in un unico grande abbraccio.
