Quando Milano si trasformò in Giamaica: Antonello Venditti e Bob Marley, il mistero di Piero e Cinzia

Lorenzo Di Bari

Dicembre 20, 2025

Il 27 giugno 1980, Milano si trasforma in un palcoscenico vibrante per il leggendario Bob Marley, con quasi 100.000 fan accorsi allo stadio di San Siro. Questo evento rappresenta un momento cruciale nella storia musicale italiana, collocandosi alla fine di un’epoca caratterizzata da forti ideali e movimenti sociali, mentre si avvicina un periodo di maggiore individualismo e consumo. La città, simbolo di un cambiamento socio-culturale, si prepara a vivere una notte indimenticabile, dove la musica e l’energia giovanile si fondono in un’unica grande esperienza.

Il viaggio verso il concerto

Antonello Venditti, noto cantautore romano, ha recentemente condiviso i ricordi di quel giorno durante un concerto al Nelson Mandela Forum di Firenze. Racconta di come i giovani di tutta Italia, privi di soldi e spesso con qualche grammo di marijuana, si siano messi in viaggio per assistere a quello che sarebbe diventato un concerto iconico. “Partono i ragazzi da tutta Italia”, afferma Venditti, descrivendo l’atmosfera di attesa e speranza che circondava l’evento. La partenza di questi giovani rappresenta non solo una ricerca di musica, ma anche un desiderio di libertà e di connessione in un periodo di transizione.

Un incontro memorabile con Bob Marley

L’artista romano narra un episodio inaspettato che lo ha visto protagonista durante il soggiorno a Milano. Due giorni prima del concerto, Venditti si trova in ascensore e, con grande sorpresa, si ritrova faccia a faccia con Bob Marley. “Rimango pietrificato”, racconta. Nonostante l’emozione, Marley non sembra accorgersi della sua presenza e si dirige verso il roof garden per una conferenza stampa. Una volta fuori dall’ascensore, Venditti viene accolto da un applauso dei giornalisti, ignaro del fatto che il suo album fosse primo in classifica. Durante il breve incontro, Venditti prova a conversare con Marley, ma si rende conto che l’artista non è interessato a discutere di filosofia, preferendo il calcio. La battuta sul tifo per la Roma diventa un momento di ilarità, evidenziando la semplicità e l’umanità del grande musicista.

Le storie di Piero e Cinzia

Un altro racconto che Venditti porta sul palco è quello di Piero e Cinzia, due ragazzi romani che hanno ispirato una sua famosa canzone. “Piero era praticamente uguale a Bob Marley“, spiega Venditti, rivelando che la coppia, in viaggio verso Milano, si imbatte in una situazione imprevista. Durante una cena, Cinzia scopre un anello che Piero aveva regalato a un’amica, scatenando una serie di eventi che culminano nella scomparsa di Cinzia durante il concerto. Venditti ricorda il momento in cui, tornando a Roma, incontra un ragazzo in autostop che gli racconta della notte trascorsa a cercare Cinzia, incinta e dispersa. Questa storia di amore e avventura si intreccia con la musica, dando vita a una canzone che verrà pubblicata nel 1984.

Il destino di Piero e Cinzia

Negli anni successivi, Venditti continua a riflettere su quel racconto, che lo ha segnato profondamente. Durante un incontro casuale con Piero, scopre che Cinzia è tornata e che il bambino è nato, una chiusura positiva per una storia che aveva suscitato tanta preoccupazione. Con l’avvento di Facebook, Venditti riceve un messaggio da Piero, ora residente in Brasile, che lo informa della sua separazione da Cinzia e della sua nuova vita. Nonostante il passare del tempo, il cantautore continua a sperare di rivedere Cinzia durante i suoi concerti a Macerata, ma senza successo. La sua ultima riflessione è un misto di nostalgia e curiosità, un ricordo di come la musica possa unire le persone e dare vita a storie indimenticabili.

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