Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile conflitto imminente, evidenziando la crescente tensione tra Mosca e i paesi europei. Il 20 dicembre 2025, Rutte ha dichiarato che la Gran Bretagna si sta preparando a fronteggiare potenziali attacchi sul proprio territorio, un passo significativo considerando che sono passati oltre 30 anni dall’ultima volta in cui una forza militare specificamente dedicata alla difesa nazionale è stata disciolta nel 1992. Questo periodo seguì la fine della Guerra Fredda, quando la NATO si proiettava verso un futuro di pace in Europa e il governo britannico iniziava a ridurre le spese militari.
Il contesto del conflitto
La situazione attuale è caratterizzata da un clima di crescente tensione. Rutte ha descritto la situazione come un “conflitto alle porte”, con la Russia che si dichiara “pronta” per una guerra contro l’Europa. In questo scenario, il governo britannico ha avviato un ampio programma di difesa interna, definito come un “approccio dell’intera società alla deterrenza e alla difesa”. Questo piano prevede il coinvolgimento di militari, forze di polizia e vari dipartimenti governativi per affrontare diversi scenari di crisi.
La Gran Bretagna sta quindi riconsiderando le proprie strategie di difesa in un contesto europeo che si fa sempre più instabile. L’atteggiamento ostile del presidente americano Donald Trump nei confronti dei leader europei aggrava ulteriormente la situazione, rendendo necessaria una risposta coordinata e robusta da parte dei paesi del continente.
Minacce ibride in Europa
Nonostante un’invasione terrestre non sembri imminente, esperti del Royal United Services Institute, un centro di ricerca britannico, avvertono che la guerra in Ucraina e una serie di attacchi ibridi dimostrano la vulnerabilità delle infrastrutture critiche europee. Questi attacchi potrebbero includere sabotaggi e l’uso di droni. Alcuni esperti e legislatori, come Tanmanjeet Singh Dhesi, deputato del Partito Laburista, hanno espresso preoccupazione per il fatto che il governo non sta procedendo con la necessaria rapidità per affrontare queste minacce.
Dhesi ha sottolineato che la Gran Bretagna non è sufficientemente preparata a resistere a un attacco armato e ha citato minacce come il taglio dei cavi sottomarini e le incursioni informatiche da parte della Russia. Paul O’Neill, ricercatore presso il Royal United Services Institute, ha evidenziato come le difese britanniche siano molto indietro rispetto a quelle di altre nazioni, come la Finlandia, che hanno implementato programmi di servizio militare e addestramento per i civili.
Aumento della spesa militare e preparazione
In risposta alle crescenti minacce, il Primo Ministro Keir Starmer ha annunciato un significativo incremento della spesa militare, portandola al 2,5% del PIL entro il 2027. Questo aumento è stato motivato dalla necessità di affrontare la “sfida generazionale” rappresentata dalla Russia. A giugno 2025, il governo ha pubblicato una revisione strategica della difesa, sottolineando l’importanza di una “prontezza a combattere” e la creazione di una nuova forza di difesa nazionale per proteggere le basi militari e le infrastrutture civili.
Il governo britannico sta anche cercando di reclutare più riservisti volontari da addestrare nelle forze armate. Con un esercito regolare ridotto a circa 70.000 soldati, il più basso dalla fine delle guerre napoleoniche, la protezione del territorio nazionale richiederà un approccio che superi le sole capacità militari.
Collaborazione tra forze civili e militari
Le esercitazioni recenti hanno visto la partecipazione di forze di polizia, che hanno simulato scenari di attacco chimico in un villaggio del Cambridgeshire. Mark Williams, leader nazionale della polizia per le contingenze civili, ha affermato che è fondamentale preparare la società a un potenziale conflitto, sia all’estero che in patria. La storia britannica offre esempi di preparazione a conflitti, come la “Guardia nazionale” durante la Seconda Guerra Mondiale e il Civil Defense Corps negli anni ’50 e ’60.
Il governo ha fornito poche informazioni dettagliate sul programma di difesa interna, ma ha dichiarato che si impegnerà a garantire un allineamento tra le forze militari e civili, investendo nella resilienza nazionale e riconnettendo la popolazione con chi presta servizio. La Gran Bretagna si trova quindi di fronte a una sfida complessa, richiedendo una strategia articolata e una preparazione adeguata per affrontare le minacce attuali e future.
