Manovra: presentato un maxi emendamento con fondi per le imprese e il Tfr

Marianna Ritini

Dicembre 20, 2025

Il nuovo maxi emendamento del governo italiano è giunto oggi, 20 dicembre 2025, in Commissione Bilancio del Senato, portando con sé diverse novità significative per il settore economico e per i lavoratori. Questo emendamento, annunciato nella serata precedente, introduce misure destinate a sostenere le imprese e a riformare il sistema previdenziale, in particolare per quanto riguarda il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr).

Misure per le imprese e il tfr

Il maxi emendamento prevede il ripristino di misure a favore delle aziende, inizialmente destinate a un decreto specifico. Tra queste, si evidenziano le risorse per i crediti d’imposta legati alla Transizione 5.0 e alle Zone Economiche Speciali (Zes). Una novità importante riguarda l’adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti, che si applicherà a partire da luglio 2026. Questa misura mira a garantire una maggiore sicurezza economica per i lavoratori, permettendo loro di accedere a forme pensionistiche collettive stabilite tramite accordi collettivi.

Allargamento della platea per il tfr

Una delle modifiche più significative riguarda l’allargamento della platea di aziende obbligate a versare il Tfr ai fondi. Secondo le nuove disposizioni, a partire dal 2026, i datori di lavoro che occupano almeno 50 dipendenti saranno tenuti a effettuare il versamento. Questa soglia sarà temporaneamente ridotta a 60 dipendenti per il biennio 2026-2027. Dal 2032, il criterio si estenderà ulteriormente, includendo anche le aziende con un numero di dipendenti pari o superiore a 40. Questa misura è stata pensata per garantire una maggiore tutela ai lavoratori e per incentivare la stabilità occupazionale.

Previdenza complementare per i neoassunti

Il governo ha deciso di reintrodurre l’adesione automatica alla previdenza complementare per i nuovi assunti nel settore privato. Questa misura, che entrerà in vigore a partire da luglio 2026, stabilisce che la forma pensionistica collettiva sarà determinata in base agli accordi contrattuali. È previsto che il Tfr e la contribuzione a carico del datore di lavoro e del lavoratore vengano devoluti alla previdenza complementare, ma con una clausola che esenta i lavoratori il cui stipendio annuale lordo sia inferiore all’importo dell’assegno sociale. I lavoratori avranno la possibilità di rinunciare all’adesione automatica entro sessanta giorni dalla loro assunzione.

Rifinanziamento del ponte sullo stretto

Il maxi emendamento prevede anche il rifinanziamento degli stanziamenti per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Questo intervento è motivato dall’aggiornamento dell’iter amministrativo e dalla necessità di perfezionare gli impegni finanziari relativi alle somme già previste nel bilancio del 2025. Il piano include un incremento delle risorse per gli anni 2032 e 2033, garantendo così la continuità del progetto e mantenendo inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate.

Con queste riforme, il governo italiano mira a stimolare l’economia e a garantire una maggiore sicurezza per i lavoratori, affrontando le sfide attuali con misure concrete e mirate.

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