Gaza, presentato ai Paesi donatori il progetto Kushner-Witkof per trasformare la Striscia in un resort

Lorenzo Di Bari

Dicembre 20, 2025

Il 20 dicembre 2025, un’importante iniziativa è stata presentata a rappresentanti di Paesi del Golfo, Turchia ed Egitto da Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump e inviato di pace della Casa Bianca. Il piano prevede la trasformazione della Striscia di Gaza in un resort di lusso e tecnologia avanzata, con un investimento iniziale di 112,1 miliardi di dollari per i primi dieci anni. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il progetto è stato delineato in un documento PowerPoint di 32 pagine, definito “sensibile ma non classificato”.

Il progetto e i suoi obiettivi

Il piano, che si propone di ricostruire Gaza, inizia con la creazione di alloggi provvisori per gli abitanti della regione, gravemente colpita da conflitti e distruzioni. La visione è quella di sviluppare una “Riviera del Medio Oriente“, con un finanziamento iniziale di 60 miliardi di dollari da parte degli Stati Uniti. Man mano che il progetto si svilupperà, Gaza dovrebbe essere in grado di autofinanziare ulteriormente le sue infrastrutture e servizi.

Il progetto si articola in quattro fasi principali: la prima consiste nello sgombero delle macerie delle aree devastate dai conflitti, seguita dallo sminamento e dalla distruzione dei tunnel utilizzati da Hamas. Durante questa fase, ai gazawi verranno fornite sistemazioni temporanee e assistenza sanitaria. La ricostruzione della Striscia prevede la costruzione di abitazioni permanenti, infrastrutture e edifici pubblici, con l’obiettivo finale di migliorare le condizioni di vita e ridurre la povertà.

Le fasi del progetto e le tempistiche

I lavori di ricostruzione, che dovrebbero estendersi per un periodo di 20 anni, inizieranno nella parte meridionale della Striscia, nelle città di Rafah e Khan Younis. Successivamente, si sposteranno verso il centro della regione, dove attualmente si trovano i campi profughi, per concludersi a Gaza City. La Nuova Rafah, secondo il piano, diventerà anche la sede del governo della Striscia, con la costruzione di oltre 100.000 abitazioni, 200 scuole, 75 centri medici e 180 moschee e centri culturali.

Il progetto prevede che Gaza si trasformi in una “smart city“, dotata di servizi moderni e governata da tecnologie avanzate. Entro un decennio dall’inizio dei lavori, il 70% della costa della Striscia dovrà generare reddito, con una redditività complessiva a lungo termine stimata in 55 miliardi di dollari.

Le condizioni per la realizzazione

Un aspetto cruciale per la realizzazione del progetto è la demilitarizzazione della regione, che comporta la consegna di tutte le armi e la distruzione dei tunnel da parte di Hamas. Questa condizione rappresenta una delle sfide maggiori del piano di pace, essendo parte della seconda fase dei negoziati. La riuscita di questo ambizioso progetto dipenderà quindi non solo dai finanziamenti e dalla pianificazione, ma anche dalla cooperazione delle parti coinvolte e dalla stabilità politica nella regione.

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