Mona Abuamara, ambasciatrice palestinese in Italia, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Adnkronos, in cui ha lanciato un appello per l’adozione di sanzioni contro i ministri israeliani. La diplomatica ha sottolineato l’urgenza di porre fine all’occupazione israeliana e all’apartheid, evidenziando l’importanza del riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell’Italia. Questo passo, secondo Abuamara, fornirebbe un quadro etico e legale per rafforzare il sostegno alla causa palestinese. Inoltre, ha invitato Papa Francesco a visitare la Striscia di Gaza, definendola una mossa che potrebbe portare speranza ai palestinesi e smascherare la propaganda israeliana.
Richiesta di azione politica dall’italia
Dal suo arrivo a Roma a settembre 2025, Mona Abuamara ha descritto i tre mesi trascorsi come un periodo intenso, paragonabile a sette anni, a causa del suo impegno nel promuovere il sostegno al popolo palestinese presso le istituzioni italiane. Ha riconosciuto i significativi sforzi umanitari e diplomatici che l’Italia ha già intrapreso per migliorare le condizioni dei palestinesi, ma ha sottolineato la necessità di un’azione politica concreta. Secondo l’ambasciatrice, è fondamentale affrontare le cause profonde delle sofferenze palestinesi, piuttosto che limitarsi a curare i sintomi. Ha evidenziato la necessità di far rispettare il diritto internazionale e i valori che la comunità internazionale sostiene.
Abuamara ha esortato l’Italia, in qualità di alleato di Israele, a spingere il governo israeliano ad aprire i confini per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. Ha fatto riferimento a vari strumenti già disponibili che l’Italia potrebbe utilizzare, tra cui l’imposizione di sanzioni non solo contro i coloni che commettono atti di violenza, ma anche contro il sistema che permette ai ministri israeliani di fornire armi ai coloni. Ha evidenziato che le sanzioni dovrebbero estendersi anche ai prodotti provenienti dalle colonie, considerati illegali e un furto delle terre palestinesi.
Un invito al papa
Mona Abuamara ha espresso la sua speranza che Papa Francesco possa recarsi nella Striscia di Gaza, sottolineando che una tale visita sarebbe di grande significato per i palestinesi. Secondo lei, un viaggio del Pontefice, dopo il suo recente soggiorno in Libano, rappresenterebbe un segnale di speranza e un modo per dimostrare che i palestinesi non sono stati dimenticati. Ha affermato che ciò contrasterebbe con le affermazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, riguardo a una guerra di religione, evidenziando invece l’importanza delle comunità cristiane nel tessuto sociale palestinese.
Una visita papale a Gaza, ha aggiunto l’ambasciatrice, segnerebbe un momento storico poiché sarebbe la prima volta che Israele consentirebbe l’ingresso di una figura di tale rilievo nella Striscia, un’area attualmente inaccessibile a giornalisti e organizzazioni per i diritti umani. Abuamara ha sottolineato che una tale visita potrebbe infondere speranza nella popolazione palestinese, dimostrando che la comunità internazionale è attenta alle loro sofferenze e non li ha abbandonati.
La posizione di israele
Riguardo al processo di pace, Abuamara ha espresso forti dubbi sulla reale volontà di Israele di proseguire in questa direzione. Ha affermato che il governo israeliano non ha mai smesso di perpetrare violenze, e che il suo obiettivo sembra essere quello di completare un piano di genocidio. Ha avvertito che Israele potrebbe approfittare di eventuali crisi in Cisgiordania per intensificare le sue azioni contro i palestinesi. La diplomatica ha ribadito che la comunità internazionale deve esercitare pressioni su Israele affinché apra i confini e consenta l’ingresso degli aiuti, oltre a garantire il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione.
Critiche al presidente usa
Mona Abuamara ha anche sollevato interrogativi sul ruolo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e sulla sua decisione di negare l’ingresso nel Paese a chi possiede documenti rilasciati dall’Autorità Nazionale Palestinese. Ha manifestato incredulità riguardo alla contraddizione tra la sua proclamata intenzione di portare la pace e il rifiuto di riconoscere i diritti dei palestinesi. L’ambasciatrice ha definito questa decisione “sfortunata” e ha auspicato che venga revocata, sottolineando come le politiche di Trump sembrino privilegiare esclusivamente gli interessi di Israele e degli Stati Uniti, trascurando completamente la questione palestinese.
Il doppio standard dell’unione europea
Mona Abuamara ha infine criticato l’Unione Europea per il suo approccio a due pesi e due misure nei confronti delle crisi in Gaza e in Ucraina. Ha evidenziato come le ingiustizie vengano trattate in modo differente e ha denunciato il fatto che il diritto internazionale non venga applicato uniformemente. Secondo l’ambasciatrice, questo porta a una percezione di parzialità , in cui le vite dei palestinesi sembrano avere meno valore rispetto a quelle di altri popoli. Ha ricordato gli aiuti finanziari approvati dal Consiglio europeo per l’Ucraina e ha chiesto un trattamento simile per i palestinesi, sottolineando l’importanza del sostegno italiano per la ricostruzione di Gaza, che richiede il ritiro di Israele dall’area.
Abuamara ha concluso affermando che Israele deve assumersi la responsabilità per le violazioni del diritto internazionale e contribuire alla ricostruzione della Striscia di Gaza. Ha avvertito che se le conseguenze delle azioni israeliane ricadono sempre sul resto del mondo, senza che Israele ne paghi il prezzo, il ciclo di violenza e distruzione continuerà senza fine.
