Un grave episodio di presunta violenza sessuale ha scosso la città di Prato, dove il 19 dicembre 2025 è stato disposto il fermo di un uomo di 59 anni, accusato di aver abusato di una giovane dipendente. La vicenda ha preso avvio il 15 dicembre, quando la vittima, una ragazza di 24 anni, si trovava presso il laboratorio Dari Caffè.
Il fatto e le indagini
Le indagini condotte dalla Procura di Prato hanno rivelato che il presunto aggressore, dopo aver invitato la giovane a rimanere oltre l’orario di lavoro, le avrebbe offerto una minestra da asporto. All’interno di questo pasto, si sospetta fosse stata disciolta una sostanza sedativa, nota come ‘droga dello stupro’. La ragazza, dopo aver consumato il cibo, ha perso conoscenza e si è risvegliata alcune ore dopo all’interno di un camper, vestita in modo diverso rispetto a come si era presentata al lavoro.
Convinta di essere stata vittima di un abuso, la giovane si è recata all’ospedale locale per sottoporsi a controlli medici. Gli accertamenti, tuttavia, non hanno evidenziato ferite compatibili con un’aggressione, ma i test tossicologici hanno rivelato la presenza di benzodiazepine nel suo organismo. Questi risultati hanno sollevato ulteriori interrogativi e hanno spinto le autorità a intensificare le indagini.
Le prove video e l’arresto
Le indagini, condotte con il supporto del nucleo operativo radiomobile e della compagnia dei carabinieri di Prato, hanno utilizzato le immagini della videosorveglianza del laboratorio per ricostruire la dinamica dei fatti. Le registrazioni hanno documentato comportamenti illeciti da parte del sospettato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili.
Grazie alla collaborazione tra diversi reparti delle forze dell’ordine e alla raccolta di prove, gli investigatori sono riusciti a identificare il presunto responsabile e a procedere al suo arresto. La Procura di Prato ha quindi emesso un fermo, sottolineando la gravità delle accuse mosse nei confronti dell’uomo.
La comunità di Prato è in attesa di sviluppi, mentre le autorità continuano a lavorare per garantire giustizia alla vittima e per prevenire simili episodi in futuro. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la protezione delle donne, evidenziando la necessità di interventi efficaci contro la violenza di genere.
