Nel 2025, l’Italia si prepara ad affrontare circa 390.000 nuovi casi di cancro, un dato che mostra una stabilità rispetto all’anno precedente, il 2024. Questa informazione è emersa dal report ‘I numeri del cancro 2025’, presentato il 20 marzo 2025 a Roma, presso Palazzo Baldassini, dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). I dati forniti dalla Commissione Europea rivelano per la prima volta un calo dell’1,7% dei casi di cancro a livello europeo, con un decremento ancor più significativo del 2,6% in Italia. Questa diminuzione è attribuibile sia alla riduzione della popolazione sia al calo delle diagnosi di tumore del polmone tra gli uomini.
Il report per il 2025
Il report evidenzia un trend positivo, con una diminuzione del 9% dei decessi per cancro negli ultimi dieci anni nel nostro Paese. Le neoplasie più colpite, come il tumore del polmone e del colon retto, hanno registrato rispettivamente un calo del 24% e del 13%. Questi risultati superano la media europea e si traducono in tassi di sopravvivenza a cinque anni più elevati per i tumori più comuni: il tasso di sopravvivenza per il tumore alla mammella è dell’86%, rispetto all’83% europeo, mentre per il colon retto è del 64,2% contro il 59,8% e per il polmone è del 15,9% rispetto al 15%.
Tuttavia, il report mette in luce anche problematiche significative, come la mobilità sanitaria al Sud Italia per interventi di chirurgia mammaria. Circa il 15% delle pazienti si sposta in altre regioni per ricevere cure, con percentuali che arrivano quasi al 50% in Calabria. Questo fenomeno è stato documentato nella quindicesima edizione del rapporto, frutto della collaborazione tra Aiom, Airtum, Fondazione Aiom, Osservatorio Nazionale Screening e altre istituzioni.
Negli ultimi cinque anni, si è registrato un incremento della partecipazione ai programmi di screening. Per esempio, la copertura per lo screening mammografico è aumentata dal 30% nel 2020 al 50% nel 2024. Analogamente, il test per il sangue occulto nelle feci è passato dal 17% al 33%, mentre lo screening cervicale ha visto un incremento dal 23% al 51%. Anche al Sud si osserva un significativo miglioramento, con la mammografia che è passata dal 12% al 34%, il test del sangue occulto dal 5% al 18% e lo screening cervicale dal 12% al 37%.
Le sfide della prevenzione e della cura
Nonostante i progressi, il report sottolinea che persistono criticità , in particolare in merito alla mobilità sanitaria per interventi chirurgici legati al tumore della mammella. Nel 2023, sono stati eseguiti 66.351 interventi per carcinoma mammario, con circa l’8% di questi effettuati al di fuori della regione di residenza. Le percentuali variano: dal 5% al Nord al 15% al Sud. Questo scenario mette in evidenza la necessità di migliorare l’accesso alle cure e di promuovere stili di vita sani. Attualmente, il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, mentre il 58% consuma alcol e il 27% è sedentario.
Massimo Di Maio, presidente di Aiom, ha dichiarato che il progresso terapeutico, con nuove indicazioni e sequenze di trattamento, sta aumentando notevolmente il carico di lavoro per le strutture sanitarie, a fronte di una forza lavoro che non cresce in modo proporzionale. Ha inoltre avvertito riguardo alla carenza di medici e infermieri nel Servizio Sanitario Nazionale, sottolineando l’importanza della prevenzione per ridurre il numero di malati e per effettuare diagnosi tempestive, quando le probabilità di guarigione sono maggiori.
Francesco Perrone, presidente della Fondazione Aiom, ha evidenziato l’impatto economico del cancro, definito “tossicità finanziaria”, e ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto alla salute, affrontando le disuguaglianze e migliorando l’accesso alle cure palliative. Ha espresso la speranza che le istituzioni rispettino i diritti dei pazienti oncologici e che le decisioni relative alla salute vengano condivise in un contesto di alleanza terapeutica.
