Il 18 dicembre 2025, a Roma, è stato presentato il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2025“, realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in collaborazione con altre importanti istituzioni del settore. Questo documento mette in luce una situazione preoccupante per le donne che devono sottoporsi a un intervento chirurgico per il tumore al seno, in particolare per quelle residenti nelle regioni meridionali del paese. Infatti, il 15% delle pazienti del Sud è costretto a spostarsi in altre regioni per ricevere le cure necessarie.
Dati allarmanti sulla mobilità sanitaria
Il rapporto evidenzia come la mobilità sanitaria per le donne che necessitano di un intervento per il tumore della mammella rappresenti un problema significativo. Massimo Di Maio, presidente di Aiom, ha spiegato che l’analisi della mobilità sanitaria può fornire informazioni cruciali sulla capacità dei sistemi sanitari regionali di gestire le pazienti dopo la diagnosi. Tra il 2010 e il 2023, il tasso di interventi in mobilità a livello nazionale è rimasto stabile, attestandosi intorno all’8%. Tuttavia, le differenze tra le varie macroaree del paese sono evidenti: nel Sud, la mobilità passiva è tre volte superiore rispetto al Centro-Nord.
Disparità regionali nelle cure oncologiche
Le regioni come Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Lazio mostrano i tassi di mobilità più bassi, con valori che si aggirano intorno all’1,5%, 2,5% e 4% rispettivamente. Al contrario, il Sud Italia presenta indici di fuga significativamente più alti, con Calabria, Basilicata e Molise che registrano i livelli più critici. In Calabria, quasi il 50% degli interventi chirurgici avviene al di fuori della regione. Di Maio ha sottolineato che le regioni meridionali con alti tassi di mobilità sono anche quelle con i più bassi livelli di copertura per gli screening, suggerendo un legame tra l’accesso ai servizi di prevenzione e la necessità di spostarsi per le cure.
Implicazioni per la salute pubblica
Il rapporto mette in evidenza l’importanza di migliorare l’accesso alle cure oncologiche nel Sud Italia. La necessità di spostarsi per ricevere trattamenti chirurgici non solo comporta disagi per le pazienti, ma può anche influire negativamente sulla tempestività e sull’efficacia delle cure. È fondamentale che le istituzioni sanitarie affrontino queste disparità per garantire che tutte le donne, indipendentemente dalla loro residenza, possano ricevere le cure di cui hanno bisogno senza dover affrontare ostacoli significativi.
