L’attacco avvenuto a Bondi Beach, in Australia, durante le celebrazioni per la festa ebraica di Hanukkah, ha scosso profondamente il paese. Il 18 dicembre 2025, una sparatoria ha portato alla morte di 15 persone, suscitando l’attenzione internazionale. Sebbene l’organizzazione jihadista conosciuta come Stato Islamico non abbia rivendicato direttamente l’operazione, ha elogiato l’azione tramite un messaggio su Telegram, definendola una “fonte di orgoglio”.
Il contesto della sparatoria
L’evento tragico si è verificato in un momento di festa e celebrazione, trasformandosi in una scena di terrore. Gli attentatori, Sajid e Naveed Akram, padre e figlio, hanno scelto di colpire durante una delle festività più significative per la comunità ebraica. La reazione dell’opinione pubblica è stata immediata, con richieste di maggiore sicurezza e indagini approfondite sulle origini e le motivazioni degli attentatori. La sparatoria ha scatenato anche un dibattito sulle misure di sicurezza in eventi pubblici, in particolare in occasioni che possono attirare grandi folle.
La permanenza degli attentatori nelle Filippine
Dai rapporti emersi, si è appreso che gli attentatori hanno trascorso diverse settimane in un albergo a Davao City, nelle Filippine, a novembre. Secondo quanto dichiarato dal manager del Gv Hotel, dove una stanza per due costa circa 15 dollari a notte, Sajid e Naveed Akram hanno mantenuto un profilo basso durante il loro soggiorno, uscendo raramente dalla loro stanza. Un addetto dell’albergo ha confermato che la loro presenza era caratterizzata da un comportamento riservato, con visite esterne limitate a un’ora al massimo.
Le autorità australiane e filippine stanno indagando su questo soggiorno, con l’ipotesi che gli Akram potessero aver ricevuto un addestramento militare da gruppi legati allo Stato Islamico. Tuttavia, le autorità filippine hanno definito queste affermazioni come “senza fondamento” e “fuorvianti”, cercando di minimizzare il legame tra l’attacco e la loro presenza nel paese.
Le reazioni internazionali
La sparatoria ha suscitato indignazione e condanna a livello globale. I leader mondiali hanno espresso le loro condoglianze alle famiglie delle vittime e hanno sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo. La sicurezza pubblica è diventata un tema cruciale, con molti paesi che rivedono le loro strategie di prevenzione e risposta a simili attacchi.
In Australia, la comunità ebraica è stata colpita duramente da questo evento, e le autorità locali stanno lavorando per garantire che simili atti non si ripetano. Le indagini sono in corso e si prevede che emergeranno ulteriori dettagli nei prossimi giorni, mentre gli esperti analizzano le dinamiche del terrorismo internazionale e le sue manifestazioni locali.
