I recenti colloqui tra i leader mondiali a Berlino hanno portato a nuove speranze per un accordo di pace tra Ucraina e Russia. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che si è mai stati così vicini a una risoluzione del conflitto, mentre i rappresentanti americani hanno incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere le prospettive future.
Nel corso della serata di lunedì 10 marzo 2025, Trump ha condiviso le sue impressioni dopo aver dialogato con i leader europei presenti a Berlino. Tra le proposte emerse, spicca l’idea di una forza multinazionale che sarebbe guidata dall’Europa e sostenuta dagli Stati Uniti, destinata a garantire il rispetto di un eventuale accordo di pace. “Le conversazioni sono state lunghe e costruttive”, ha affermato Trump, evidenziando l’importanza di risolvere la situazione attuale, che definisce “una guerra difficile”.
Il presidente americano ha rivelato di aver avuto colloqui fruttuosi con Zelensky e con altri leader di paesi europei, tra cui Germania, Italia, Francia e Regno Unito. Nonostante l’ottimismo mostrato, Trump ha riconosciuto che ci sono ancora divergenze significative tra le parti coinvolte. “Ci sono questioni complesse, in particolare quelle che riguardano i territori”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando l’importanza di trovare un accordo che tenga conto delle esigenze ucraine.
Il nodo del Donbass
Le discussioni attorno alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina hanno messo in luce la questione cruciale del Donbass. Gli Stati Uniti hanno chiesto a Kiev di considerare l’idea di ritirarsi da questa regione, ma Zelensky ha chiarito che un simile passo non è attuabile al momento. “Kiev ha già perso un territorio”, ha commentato Trump, evidenziando la necessità di affrontare la realtà attuale.
Il piano proposto dagli Stati Uniti prevede la creazione di una zona smilitarizzata, con il ritiro delle truppe ucraine dal Donbass e la permanenza di soldati russi nelle aree occupate. Questa prospettiva è stata giudicata inaccettabile da Zelensky, che ha messo in evidenza le difficoltà delle forze russe nel conquistare ulteriori territori senza indebolire le loro posizioni in altre aree del fronte.
Analisti militari hanno sottolineato che per Mosca sarebbe necessario concentrare tutte le forze disponibili per avanzare verso città strategiche come Slovyansk e Kramatorsk, ma ciò comporterebbe un impegno significativo di risorse militari. La Russia, secondo quanto riportato, ha fatto richieste territoriali per le aree non ancora occupate, ma la sua capacità di acquisire nuovi territori militarmente è limitata.
Garanzie di sicurezza e tempistiche
Le trattative tra Ucraina e Stati Uniti si sono concentrate anche sulle garanzie di sicurezza, ispirate all’articolo 5 del trattato NATO, che prevede l’intervento degli alleati in caso di attacco a uno dei membri. Zelensky ha dichiarato che sono stati compiuti progressi in questo ambito, ma ha avvertito che le garanzie non rimarranno sul tavolo indefinitamente.
Un funzionario statunitense ha affermato che l’offerta di protezione post-guerra da parte degli Stati Uniti è temporanea e che è cruciale raggiungere un accordo positivo al più presto. La Russia, secondo le dichiarazioni di Trump, è vista come potenzialmente aperta a un accordo finale che potrebbe includere l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
La Russia e le obiezioni al piano di pace
Se un accordo dovesse essere raggiunto tra Ucraina e Stati Uniti, sarà necessario coinvolgere anche la Russia. Trump ha confermato di aver avuto recenti contatti con il presidente russo Vladimir Putin, ma non si è sbilanciato riguardo a eventuali incontri futuri della delegazione americana a Mosca.
Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino, ha ribadito che la Russia presenterà “decise obiezioni” a qualsiasi modifica del piano di pace proposto. La posizione di Mosca resta ferma su questioni territoriali, con Putin che considera il Donbass parte integrante della Russia, rendendo difficile un compromesso.