Parmeggiani, Morandis e Licata: esposizione d’arte al Mann di Napoli

Marianna Ritini

Dicembre 16, 2025

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si prepara a ospitare una mostra di grande rilevanza dal titolo ‘Tancredi Parmeggiani, Gino Morandis, Riccardo Licata. Storie d’arte e d’amicizia’, che sarà inaugurata il 19 dicembre 2025 alle ore 19.00. L’evento, curato da Giordano Bruno Guerri e Giovanni Granzotto, è organizzato da Il Cigno Arte di Lorenzo Zichichi in collaborazione con Studio GR. Questa esposizione riunisce un totale di quarantadue opere che raccontano il legame tra tre figure di spicco dell’Astrattismo italiano del Dopoguerra, unite da affinità artistiche e relazioni personali.

Il significato della mostra

La mostra si concentra sulla stagione dello Spazialismo, un movimento artistico che ha preso forma intorno a Lucio Fontana e che ha influenzato profondamente artisti italiani come Tancredi, Morandis e Licata. Questi artisti hanno condiviso un approccio innovativo, utilizzando lo spazio, la luce e il colore come strumenti espressivi, pur seguendo percorsi distinti e riconoscibili. L’esposizione non solo mette in evidenza le opere di questi tre artisti, ma ricostruisce anche una rete di amicizie e scambi culturali che hanno avuto luogo tra Venezia e Parigi, tra atelier e Biennali, creando un contesto ricco di interazioni artistiche.

Un elemento particolarmente interessante della mostra è il ritratto di Licata realizzato da Tancredi, un’opera rara che rappresenta un momento significativo nella storia dell’arte. Questo aspetto della mostra invita i visitatori a riflettere sui legami personali e professionali che hanno influenzato il lavoro di questi artisti, offrendo una prospettiva più intima e profonda sulla loro produzione artistica.

Il contesto espositivo

L’allestimento della mostra si svolge in una sezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, un luogo che tradizionalmente segna l’inizio del percorso espositivo. In questa occasione, diventa un punto di incontro tra linguaggi e tempi diversi. Francesco Sirano, Direttore Generale del museo, ha sottolineato l’importanza del concetto di Astrattismo, evidenziando come non fosse estraneo all’arte antica. Riferendosi al lavoro dell’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, Sirano ha descritto come la meditazione sulla realtà abbia sempre contribuito a definire una percezione estetica e simbolica, traducendosi in linguaggi figurativi nel corso dei secoli.

Il catalogo della mostra, pubblicato da Il Cigno Arte, include contributi critici dedicati alle opere esposte, offrendo ai visitatori un ulteriore strumento per approfondire la conoscenza di queste importanti figure dell’Astrattismo italiano. La mostra rappresenta un’opportunità unica per esplorare non solo le opere, ma anche le storie personali che hanno plasmato il panorama artistico del Novecento in Italia.

L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2026, permettendo a tutti di immergersi in un viaggio attraverso l’arte e l’amicizia, unendo passato e presente in un dialogo continuo.

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