Il governo italiano ha presentato un maxi emendamento da 3,5 miliardi di euro che include una serie di misure significative, spaziando dalla Zona Economica Speciale (Zes) alla previdenza complementare, fino alle iniziative per la Transizione 5.0 e alla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’annuncio è stato fatto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la seduta della Commissione Bilancio, il 16 dicembre 2025.
780 milioni per il ponte stretto posticipati al 2033
Il piano prevede il rinvio al 2033 di 780 milioni di euro inizialmente destinati all’avvio dei lavori per il Ponte sullo Stretto. Questa decisione è stata presa a seguito di un intervento della Corte dei Conti. Le modifiche apportate al bilancio stabiliscono un aggiornamento del Fondo di riserva per l’integrazione delle autorizzazioni di cassa per il 2026. Inoltre, si rifinanziano gli stanziamenti legati al Ponte sullo Stretto di Messina, mantenendo inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate, nonostante il rinvio delle risorse.
Riscatto della laurea per pensione anticipata: meno peso dal 2031
Un’altra misura significativa riguarda il riscatto della laurea breve, che dal 2031 avrà un impatto minore sui requisiti per il prepensionamento. Secondo il pacchetto di emendamenti, per i lavoratori che raggiungono i requisiti per l’uscita anticipata, non verranno conteggiati sei mesi di contributi riscattati dalla laurea breve. Questo valore diminuirà progressivamente: per chi matura i requisiti nel 2032 saranno esclusi dodici mesi, e per chi lo fa nel 2033, diciotto mesi. L’agevolazione continuerà a crescere fino a trenta mesi per coloro che raggiungono i requisiti nel 2035.
Iperammortamento triennale: eliminata la maggiorazione per investimenti green
Le agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali verranno prorogate fino al 30 settembre 2028. Le nuove disposizioni, parte del pacchetto di emendamenti, stabiliscono che l’iperammortamento sarà triennale. Inoltre, è stata eliminata la maggiorazione sul costo di acquisizione per gli investimenti considerati “green”, vincolando l’incentivo all’acquisto di beni Made in EU.
Allargamento della platea delle aziende che versano Tfr: silenzio-assenso da luglio 2026
Il governo prevede di includere tra i datori di lavoro tenuti a versare i contributi previdenziali al fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) anche quelli con più di 50 dipendenti che hanno avviato l’attività dopo una certa data. Questa modifica interesserà circa 2,5 milioni di lavoratori. A partire dal 1 luglio 2026, sarà introdotto un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare per i nuovi assunti nel settore privato, con la possibilità di rinuncia entro sessanta giorni.
Il pacchetto di misure presentato dal governo rappresenta una risposta strategica alle sfide economiche attuali, mirando a stimolare la crescita e a garantire un supporto adeguato ai lavoratori e alle imprese nel contesto di un’economia in continua evoluzione.
