Attentato a Bondi Beach: le autorità rivelano la matrice jihadista dell’evento

Franco Fogli

Dicembre 16, 2025

Il 16 dicembre 2025, il premier australiano Anthony Albanese ha dichiarato che l’attacco avvenuto a Bondi Beach durante la celebrazione della festa ebraica di Hannukah è riconducibile all’ideologia jihadista, specificamente quella dello Stato Islamico. L’incidente ha causato la morte di 15 persone e ha scatenato una serie di indagini da parte delle autorità locali.

L’attacco di Bondi Beach

Durante una cerimonia che avrebbe dovuto celebrare la gioia e l’unità, Bondi Beach, una delle spiagge più iconiche di Sydney, è diventata teatro di un attacco violento. Il premier Albanese ha sottolineato che i responsabili, Sajid e Naveed Akram, padre e figlio, avrebbero agito con un piano ben definito, dimostrando una preparazione meticolosa. In un’intervista rilasciata alla rete Abc, ha descritto l’episodio come “calcolato” e “a sangue freddo”.

Le autorità australiane hanno confermato che l’attacco è stato ispirato dall’ideologia dello Stato Islamico, come evidenziato dal ritrovamento di bandiere artigianali del gruppo terroristico all’interno dell’auto registrata a nome di Naveed Akram. Il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, ha specificato che le indagini sono in corso per comprendere le motivazioni che hanno portato a questa tragedia.

Il viaggio nelle Filippine

Le indagini hanno rivelato che i due attentatori avevano trascorso del tempo nelle Filippine tra il primo e il 28 novembre 2025. Questo viaggio è ora sotto la lente d’ingrandimento delle autorità australiane, che cercano di capire se possa essere stato un periodo di addestramento militare. Sajid Akram, 50 anni, ha viaggiato con un passaporto indiano, mentre il figlio Naveed, 24 anni, ha utilizzato un passaporto australiano. Entrambi avevano dichiarato di essere diretti a Davao, una città situata a Mindanao, prima di rientrare in Australia.

Le forze armate filippine, al momento, non hanno confermato la presenza dei due nel Paese per attività di addestramento. Tuttavia, la coincidenza temporale tra il loro soggiorno e l’attacco ha sollevato interrogativi su possibili legami tra i due e gruppi jihadisti attivi nella regione.

Reazioni e conseguenze

L’attacco ha scosso profondamente l’intera nazione australiana, provocando una reazione immediata da parte delle autorità e della popolazione. La comunità ebraica ha espresso il proprio dolore e la propria indignazione, mentre il governo ha promesso di intensificare le misure di sicurezza per proteggere i cittadini e prevenire futuri attacchi.

Il premier Albanese ha ribadito l’importanza della coesione sociale e della vigilanza contro le ideologie estremiste. Le indagini in corso mirano a garantire che tutti i responsabili, diretti o indiretti, siano identificati e perseguiti.

In un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza, le autorità australiane sono impegnate a monitorare i gruppi radicalizzati e a prevenire il diffondersi di ideologie violente. L’episodio di Bondi Beach rappresenta non solo una tragedia locale, ma un richiamo all’attenzione globale su una minaccia che continua a persistere.

×