Il Consiglio dell’Unione Europea ha recentemente approvato nuove sanzioni contro una serie di soggetti legati alla Russia, in risposta alle attività ibride che minacciano la stabilità dell’Unione nel contesto della guerra in corso in Ucraina. Questa decisione è stata presa il 12 aprile 2025 e prevede misure restrittive nei confronti di dodici individui e di due entità, in seguito alle manovre di Mosca che includono la manipolazione delle informazioni e attacchi informatici contro l’Unione Europea e i suoi alleati.
Le nuove sanzioni
Il Consiglio ha aggiornato l’elenco dei soggetti colpiti dalle sanzioni, includendo analisti di politica estera di rilievo operanti in istituzioni, think tank e università che sono strettamente connessi all’apparato politico e comunicativo del Cremlino. Tra i soggetti sanzionati figurano anche influencer che promuovono propaganda pro-Cremlino e teorie del complotto riguardanti l’invasione russa dell’Ucraina, oltre a narrazioni anti-ucraine e anti-Nato. Tra i nomi presenti si segnalano anche ex ufficiali militari e di polizia provenienti dall’Europa occidentale.
Il Consiglio ha anche preso di mira il 142esimo Battaglione per la guerra elettronica, con sede a Kaliningrad, responsabile di attività volte a disturbare i sistemi di comunicazione a onde corte. Questo battaglione è stato implicato in recenti interruzioni del segnale GPS in vari Stati membri dell’Unione Europea, evidenziando l’uso della tecnologia da parte della Russia per compromettere la sicurezza delle comunicazioni.
Attività di cyber attacco e destabilizzazione
In aggiunta alle sanzioni, il Consiglio ha incluso membri dell’unità 29155 del Gru, il servizio segreto militare russo, e del gruppo di minaccia informatica Cadet Blizzard. Questi soggetti sono stati coinvolti in attacchi informatici diretti a organizzazioni governative in Ucraina e hanno cercato di ottenere informazioni sensibili da Stati membri dell’Unione e alleati della NATO, con l’intento di destabilizzare la situazione politica.
Con queste nuove misure, le sanzioni nei confronti di soggetti ritenuti responsabili delle attività destabilizzanti della Russia ora si applicano a un totale di 59 persone e 17 entità. Le persone incluse nell’elenco subiscono il congelamento dei beni e non possono ricevere fondi o risorse economiche da cittadini o aziende dell’Unione Europea. Inoltre, è stato imposto un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’Unione.
Un ex vicesceriffo tra i sanzionati
Tra i nomi di spicco presenti nell’elenco sanzionato c’è John Mark Dougan, un ex vicesceriffo della Florida, che ha trovato rifugio in Russia nel 2016. Dougan è accusato di essere coinvolto in operazioni di informazione digitale pro-Cremlino, gestendo una rete di siti web di notizie false e supportando iniziative come Storm-1516. Secondo il Consiglio, i suoi siti imitano organi di informazione legittimi e diffondono contenuti falsi e deepfake generati dall’intelligenza artificiale.
Inoltre, il Consiglio ha identificato diversi analisti e giornalisti russi, tra cui Andrei Bystritskyi, presidente del Valdai Club. Bystritskyi è accusato di sostenere e diffondere la narrazione ufficiale russa riguardo le relazioni internazionali e il ruolo della Russia nel panorama globale. Il Valdai Club è considerato uno strumento di diplomazia pubblica e contribuisce alla diffusione di narrazioni statali.
Persone di rilievo sanzionate
La lista delle sanzioni comprende anche Jacques Baud, ex colonnello dell’esercito svizzero, noto per le sue apparizioni in programmi filorussi, e Xavier Moreau, un imprenditore francese, che ha fondato il sito Stratpol. Entrambi sono accusati di diffondere teorie complottiste in favore della Russia riguardo all’invasione dell’Ucraina.
In aggiunta, l’International Russophile Movement è stato sanzionato per amplificare, a favore del governo russo, narrazioni destabilizzanti nel mondo. Questo movimento ha legami stretti con il ministero degli Affari esteri russo e riceve sostegno per le sue attività. Le sanzioni mirano a limitare ulteriormente la capacità della Russia di generare entrate e a colpire le reti di supporto economico e informativo del Cremlino.
Sanzioni contro la flotta ombra russa
Il Consiglio ha anche sanzionato cinque persone e quattro entità per il loro ruolo nel sostenere la flotta ombra russa. Queste misure sono state adottate con l’obiettivo di limitare ulteriormente la capacità della Russia di generare entrate significative. I soggetti sanzionati sono imprenditori collegati alle principali compagnie petrolifere statali russe, come Rosneft e Lukoil, e sono coinvolti in pratiche di trasporto irregolari per nascondere l’origine del petrolio.
Le entità colpite dalle sanzioni sono compagnie di navigazione con sede negli Emirati Arabi Uniti, in Vietnam e in Russia, che gestiscono petroliere soggette a misure restrittive imposte dall’Unione Europea e da altri Paesi. Queste operazioni rappresentano una fonte significativa di entrate per il governo della Federazione Russa e sono parte integrante della rete di supporto economico per le attività del Cremlino.
