Il 15 dicembre 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suscitato scalpore con un post sui social in merito alla tragica scomparsa del regista e produttore Rob Reiner. La notizia della morte di Reiner e della moglie Michele, trovati senza vita nella loro villa di Brentwood, a Los Angeles, ha scosso il mondo del cinema. I rapporti dei media americani indicano che i due presentavano ferite compatibili con l’uso di un coltello, alimentando il dramma che circonda questo evento.
Le parole di Donald Trump
Nel suo messaggio, Trump ha descritto Reiner come un “regista e attore comico tormentato e in difficoltà”, ma ha sottolineato il suo talento. Il presidente ha affermato che la coppia è morta “a causa della rabbia che ha provocato negli altri con la sua grave, irriducibile e incurabile malattia mentale nota come Trump Derangement Syndrome“, un termine che Trump ha utilizzato per descrivere l’ossessione di alcuni nei suoi confronti. Il post è stato pubblicato su Truth, la piattaforma di social media di Trump, il giorno dopo il ritrovamento dei corpi.
Reiner era noto per la sua opposizione a Trump e per aver diretto alcuni dei film più iconici della commedia americana, tra cui “Harry ti presento Sally”. La sua critica nei confronti dell’ex presidente era ben documentata e, secondo Trump, la sua ossessione per il presidente aveva raggiunto livelli senza precedenti. Il presidente ha concluso il suo messaggio esprimendo il desiderio che Rob e Michele “riposcano in pace”.
Reazioni e impatto mediatico
La reazione al post di Trump è stata immediata e controversa. Molti hanno espresso indignazione per le parole del presidente, ritenendo inopportuno collegare la morte di Reiner a una malattia mentale, specialmente in un momento così tragico. Gli utenti dei social media si sono divisi tra chi ha difeso il diritto di Trump di esprimere la propria opinione e chi ha condannato il suo approccio come insensibile e offensivo.
Rob Reiner, oltre alla sua carriera di regista, è stato un attivista politico attivo, spesso criticando le politiche di Trump e partecipando a campagne per la giustizia sociale. La sua morte ha suscitato un’ondata di tributi da parte di colleghi e fan, che lo ricordano per il suo contributo al cinema e alla cultura popolare. La notizia ha riacceso il dibattito sulla retorica politica e sull’uso dei social media da parte di figure pubbliche, in particolare in un contesto così delicato.
Le parole di Trump non solo hanno sollevato interrogativi sulla sua sensibilità, ma hanno anche riacceso le tensioni politiche in un periodo già carico di divisioni. La morte di Reiner, un’icona della cultura americana, ha colpito profondamente l’industria cinematografica e i suoi sostenitori, portando a una riflessione più ampia sul ruolo degli artisti nella società e sulle conseguenze della retorica politica.
