Sostenibilità: il report di Federbeton prevede 110 milioni nel 2024 per sicurezza e ambiente

Franco Fogli

Dicembre 15, 2025

Il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton, pubblicato il 15 dicembre 2025, mette in luce gli sforzi delle aziende operanti nei settori del cemento e del calcestruzzo, che nel 2024 hanno investito oltre 110 milioni di euro per migliorare la sicurezza e l’ambiente. Questo rappresenta un incremento del 16% rispetto all’anno precedente, evidenziando un chiaro impegno verso pratiche più sostenibili.

Investimenti significativi per la sostenibilità

Il report di Federbeton sottolinea come il settore continui a dedicare risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Durante un evento tenutosi il 24 settembre 2025 presso la Camera dei Deputati, la federazione ha presentato una strategia di decarbonizzazione che delinea un percorso per la riduzione progressiva delle emissioni. Tra le misure individuate ci sono l’adozione di combustibili alternativi e l’uso di materiali sostitutivi del clinker, componente principale del cemento. La cattura della CO2 emerge come la leva fondamentale per il futuro del settore, richiedendo investimenti significativi e lo sviluppo di infrastrutture adeguate per il trasporto e lo stoccaggio della CO2.

Il valore del cemento e del calcestruzzo

Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria, ha evidenziato l’importanza di cemento e calcestruzzo, definendoli materiali insostituibili per la sicurezza e la durabilità delle costruzioni, dalle case agli ospedali. Questi materiali sono essenziali per le infrastrutture e per la crescita economica e sociale del Paese, contribuendo alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili. Zelano ha sottolineato che la competitività dell’industria italiana deve rimanere alta, continuando a progredire in termini di sostenibilità ambientale attraverso un impegno collettivo.

Risultati e criticità nel settore

Il Rapporto di sostenibilità di Federbeton evidenzia anche la circolarità del settore, con l’industria del cemento che utilizza scarti di altri processi produttivi per sostituire l’8% delle materie prime. I produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano, rispettivamente, il 29% delle acque di processo e il 62% degli scarti di produzione. Inoltre, la quota di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili è in aumento, con molte aziende che la producono autonomamente.

Tuttavia, emergono criticità che limitano il potenziale dell’industria. Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento è fermo al 26%, ben al di sotto della media europea del 56%. Questo è attribuibile a procedure amministrative complesse e disomogenee a livello nazionale. È necessario un intervento delle istituzioni per garantire un’applicazione uniforme delle normative.

Un’altra problematica riguarda l’uso di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità, questa pratica è limitata dalla mancanza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard necessari. Anche in questo caso, è urgente un’azione coordinata tra produttori, utilizzatori e istituzioni per promuovere una maggiore integrazione di questi materiali nel ciclo produttivo.

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